Bastava na bota, i Ruzanivul e il teatro dialettale milanese dai tanti risvolti

BREGNANO - Sabato 9 aprile ho avuto l'occasione di passare una piacevole serata in compagnia del gruppo teatrale i Ruzanivul nella commedia “Bastava na bota” regia di Adriano Tanzi. La compagnia è nata più di venti anni fa, partendo dall'Oratorio S. Arialdo di Cucciago. I testi messi in scena sono perlopiù di autori classici del teatro dialettale milanese.

È stato piacevole trovarsi, nuovamente, in mezzo alla gente, anche se con la mascherina. E penso proprio che anche per gli attori non sia stato facile riprendere dopo questi due anni di sosta forzata. Loro che, praticamente ogni anno, si cimentano in qualche nuova opera. La commedia è stata piacevole e divertentissima, basata sull'equivoco e su situazioni portate all'estremo. I due protagonisti bravissimi, interpretati da Pinuccia Poli e Sergio Cappelletti, sono stati l'anima della commedia. Ma pure i cooprotagonisti sono stati “professionalmente spassosi”: Dina Meroni, Orazio Brancaleone, Decima Bordin, Cinzia Trezzi, Franco Galbiati, Carlo Gessaga.

Spesse volte il teatro amatoriale mi ha dato tanto, proprio perché fatto da persone che, oltre all'impegno e alla passione, si divertono per quel che fanno e questo al pubblico arriva. Alla fine della serata c'è stata una frase che ha sorvolato sopra le nostre teste: Sergio Cappelletti ha spiegato il perché del loro nome. Ruzanivul, in dialetto milanese, significa chi, in pratica, non fa nulla. Invece loro hanno voluto chiamarsi così dando all'accezione del termine: allontanare le nuvole.

«Non siamo così forti da allontanare la guerra o la pandemia, ma speriamo di avere spinto via per qualche ora almeno i pensieri».

E posso assicurare che così  è stato. Complimenti alla compagnia teatrale, che già in passato avevo avuto modo di andare a vedere. Sicuramente un gruppo da seguire e che vi consiglio per una piacevole serata di teatro.

di Miriam Ballerini

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