ROMA - L’esercizio 2020 di Rai spa evidenzia un risultato in perdita per 20,7 milioni di euro, in miglioramento sui 35 registrati nel 2019. Quello del Gruppo Rai, costituito dalla capogruppo e dalle quattro società Rai Way, Rai Cinema, Rai Com e Rai Pubblicità presenta, invece, un risultato in pareggio, come l’anno precedente. E’ quanto emerge dalla relazione sulla gestione 2020 della società, approvata con Delibera n. 60/2022 della Sezione controllo enti della Corte dei conti.
L’esercizio 2020, su cui - osserva la magistratura contabile - ha significativamente inciso l’emergenza pandemica, fa registrare, nel gruppo, una riduzione complessiva dei costi pari a 156,3 milioni di euro (-5,93%), a fronte di un decremento dei ricavi di 146,8 milioni (-5,52%). Si riduce anche il patrimonio netto, che raggiunge quota 315,1 milioni di euro (erano 347,1 nel 2019), mentre cresce l’indebitamento finanziario netto, che si attesta a 606,4 milioni di euro, rispetto ai 541,3 dell’anno precedente. Scendono di 21,8 milioni di euro, rispetto allo stesso anno, i costi riferiti al personale, che ammontano nel 2020 a 1.014,2 milioni.
Viene rilevato, sul fronte contratti, un inappropriato ricorso alle proroghe di quelli già in essere, dovuto - rileva la Corte - all’avvio non tempestivo di procedure aperte di affidamento e a una mancata programmazione operativa, necessaria per un’attività contrattuale corretta ed efficiente. Sul versante del consistente patrimonio immobiliare, la Corte rimarca l’esigenza di misure organizzative per la valorizzazione degli asset aziendali e la riduzione delle spese di affitto per locali, anche attraverso una razionalizzazione degli spazi disponibili, legata alle opportunità offerte dal lavoro agile e alle ridotte dimensioni degli apparati tecnici di nuova generazione.
E’ necessario - conclude la Corte - che la Rai spa ponga in essere ogni misura organizzativa, di processo e gestionale, per eliminare inefficienze e sprechi, assicurando un maggior contenimento dei costi e migliorando l’equilibrio economico e gestionale, viste le perdite, per il terzo anno consecutivo, di conto economico.
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