MILANO - Diabolik sono io. Un documentario di Giancarlo Soldi, prodotto da Anthos Produzioni con Rai Cinema; in collaborazione con Astorina, editore di Diabolik©. Evento speciale al cinema solo l'11, 12 e 13 marzo 2019. Trailer su YouTube. Film con Luciano Scarpa, Claudia Stecher, Stefania Casini, Riccardo Mei, Manuela Parodi, Marco Vivio, Francesca Fiorentini, Paolo Buglioni. Soggetto e Sceneggiatura Mario Gomboli e Giancarlo Soldi. Fotografia Giuseppe Baresi, montaggio Silvia Di Domenico, musica di Teho Teardo, scenografia e costumi Valentina di Palma, regia Giancarlo Soldi. Prodotto da Maite Bulgari. Realizzato con il sostegno di Mibac Direzione Generale Cinema e Distribuzione Nexo Digital.
Cast Artistico
Zarcone - Luciano Scarpa
Ragazza - Claudia Stecher
Bianca Rosselli - Stefania Casini
Walter Lanz - Riccardo Mei
Frida Roi - Manuela Parodi
Inquisitore - Marco Vivio
Giornalista - Francesca Fiorentini
Infermiere - Paolo Buglioni
E con le interviste di: Mirella Arisi, Gianni Bono, Massimo Cantini Parrini, Andrea Carlo Cappi, Alfredo Castelli, Tito Faraci, Mario Gomboli, Carlo Lucarelli, Milo Manara, Antonio Manetti, Marco Manetti, Giuseppe Palumbo, Luisa Poli.
Cast Tecnico
Regia - Giancarlo Soldi
Soggetto - Mario Gomboli e Giancarlo Soldi
Sceneggiatura - Mario Gomboli e Giancarlo Soldi
Fotografia - Giuseppe Baresi
Montaggio - Silvia Di Domenico
Musica - Teho Teardo
Scenografia e Costumi - Valentina Di Palma
Fonico di presa diretta - Giovanni Isgrò
Aiuto regia - Esmeralda Da Ru
Prodotto da Maite Bulgari
Una produzione Anthos Produzioni con Rai Cinema, in collaborazione con Astorina, editore di Diabolik ©
Durata 75 minuti.
Zarcone - Luciano Scarpa
Ragazza - Claudia Stecher
Bianca Rosselli - Stefania Casini
Walter Lanz - Riccardo Mei
Frida Roi - Manuela Parodi
Inquisitore - Marco Vivio
Giornalista - Francesca Fiorentini
Infermiere - Paolo Buglioni
E con le interviste di: Mirella Arisi, Gianni Bono, Massimo Cantini Parrini, Andrea Carlo Cappi, Alfredo Castelli, Tito Faraci, Mario Gomboli, Carlo Lucarelli, Milo Manara, Antonio Manetti, Marco Manetti, Giuseppe Palumbo, Luisa Poli.
Cast Tecnico
Regia - Giancarlo Soldi
Soggetto - Mario Gomboli e Giancarlo Soldi
Sceneggiatura - Mario Gomboli e Giancarlo Soldi
Fotografia - Giuseppe Baresi
Montaggio - Silvia Di Domenico
Musica - Teho Teardo
Scenografia e Costumi - Valentina Di Palma
Fonico di presa diretta - Giovanni Isgrò
Aiuto regia - Esmeralda Da Ru
Prodotto da Maite Bulgari
Una produzione Anthos Produzioni con Rai Cinema, in collaborazione con Astorina, editore di Diabolik ©
Durata 75 minuti.
Diabolik sono io. È notte. Un uomo vaga per le strade di una metropoli senza nome. Neanche lui ricorda il suo nome, è come se la tua testa fosse sospesa in un limbo senza passato. Si nasconde, ha paura, mentre sogni ricorrenti lo tormentano.
Mano a mano i tasselli della sua storia, proprio come fossero le tavole di un fumetto, sembrano ricomporsi, dare vita a una nuova storia, la sua. O forse quella di qualcun altro?
Diabolik sono io ricostruisce a metà tra realtà e finzione la misteriosa vicenda della scomparsa del disegnatore del primo albo di Diabolik, ANGELO ZARCONE. Soprannominato ‘il tedesco’ per la carnagione chiara e i capelli biondi, di lui si sa soltanto che dopo aver consegnato alla redazione Astorina le tavole de Il Re del Terrore, il primo numero di Diabolik pubblicato nel lontano novembre del 1962, sparì senza lasciare recapiti. Sembrava essersi volatilizzato. Nel 1982, in occasione del ventennale della testata, Angela e Luciana assoldarono persino il famoso investigatore Tom Ponzi per ritrovare Zarcone, ma il misterioso disegnatore si era come dissolto nel nulla.
Un uomo in fuga, un latitante, un’ombra nera che si aggira nella notte, cosa succederebbe se quel disegnatore si trovasse a cercare se stesso? Chi troverebbe? Angelo Zarcone oppure Diabolik?
Partendo da questo spunto, il documentario immagina di tratteggiare un identikit quanto più accurato del Re del Terrore, avvalendosi di una galleria di testimoni dell’Olimpo del fumetto, Milo Manara, Mario Gomboli, Alfredo Castelli, Tito Faraci, Gianni Bono, Giuseppe Palumbo, di esperti del noir come Carlo Lucarelli e Andrea Carlo Cappi, di registi visionari come i Manetti bros., del costumista Massimo Cantini Parrini oltre che della partecipazione straordinaria di Stefania Casini nei panni dell’avvocato Bianca Rosselli. Anche se a fare da fil rouge della narrazione saranno ancora una volta loro, le Sorelle Giussani, grazie a un’intervista ‘senza tempo’ riemersa dalle Teche Rai, un materiale preziosissimo, che insieme ai ‘Super8 ritrovati’ dei viaggi di Angela e Luciana attorno al mondo, alle tavole storiche dell’archivio Astorina e agli omaggi disegnati dal vivo da Giuseppe Palumbo, contribuiranno a dare vita a un ritratto mai visto prima dell’eroe del fumetto.
I protagonisti. Le Sorelle Diabolike: Angela Giussani, ideatrice del famoso personaggio dei fumetti Diabolik – il primo fumetto nero italiano formato tascabile – venne successivamente affiancata nella stesura delle storie dalla sorella Luciana Giussani; entrambe vi hanno poi dedicato tutta la loro vita professionale.
Mario Gomboli: da vent’anni è il responsabile assoluto di Diabolik: editore, direttore responsabile e curatore dei soggetti. L’uomo che conosce tutte le 850 storie realizzate. Il vero erede delle sorelle Giussani.
Gianni Bono: giornalista e editore delle Edizioni IF, è stato anche caporedattore di Topolino assumendone per un periodo la direzione. Ma è soprattutto autorevole storico e critico del mondo della nona arte, ideatore della Guida al Fumetto Italiano e creatore del Museo del Fumetto di Lucca.
Andrea Carlo Cappi: collaboratore di Segretissimo Mondadori. Ha scritto romanzi e racconti originali con protagonisti personaggi del fumetto italiani e, cosa per noi interessante, quattro romanzi con Diabolik ed Eva Kant. Ha scritto inoltre racconti ispirati al personaggio di Fantomas.
Stefania Casini: attrice, sceneggiatrice, regista e produttrice. Ha lavorato con grandi registi da Germi a Bertolucci (Novecento), Dario Argento (Suspiria) Peter Greenaway (Il ventre dell’Architetto), Paul Morissey (Bload for Dracula) e “Andy Warhol Bad”. Si è dedicata ai documentari a carattere sociale firmando svariate serie per la Rai. Produttrice e regista ha realizzato la VR LOST MEMORIES. Docente al workshop organizzato dall’Associazione Nazionale della Stampa e Cineteca di Bologna sul Documentario Interattivo, ha prodotto il documentario Cercando Valentina. Il mondo di Guido Crepax diretto da Soldi e sta realizzando la VR Mare Nostrum. L’INCUBO. Vice presidente di Doc/it, Amministratore Unico di BizefProduzione.
Alfredo Castelli: lavora da cinquant’anni nel mondo del fumetto, ha visto questo mondo trasformarsi e ha contribuito a trasformarlo. Lo ha fatto scrivendo di tutto, dalle storie per Diabolik e Zagor, a quelle di Walt Disney, mescolando il suo stile con la cultura pop, di cui è sempre stato un grande appassionato, crea nel 1982 il personaggio di Martin Mystère, tutt’ora in edicola. È lo storico più accreditato del fumetto europeo.
Tito Faraci: è uno dei più noti sceneggiatori italiani di fumetti. Ha scritto per Topolino, Dylan Dog, Tex e, soprattutto, Diabolik. È stato tra i primi autori italiani a firmare storie di personaggi Marvel: Spider-Man, Capitan America e Devil. Recentemente è diventato curatore della collana Feltrinelli Comics.
Carlo Lucarelli: scrittore, regista, sceneggiatore, conduttore televisivo e giornalista italiano. Oltre ai romanzi si è occupato di molteplici attività: per la televisione numerose serie tra le quali ricordiamo L’Ispettore Coliandro e La Porta Rossa e per il fumetto ha firmato il soggetto del n.153 di Dylan Dog, La strada verso il nulla.
Milo Manara: è il fumettista italiano più conosciuto al mondo per il fascino sensuale delle sue tavole. È uno dei più celebri fumettisti italiani del dopoguerra. Disegnatore dal tratto raffinato, ha saputo creare un mondo onirico popolato di ragazze bellissime e impossibili, talmente affascinanti ed eteree da essere totalmente irreali.
Marco Manetti e Antonio Manetti generalmente noti come i Manetti bros., sono due registi, sceneggiatori, produttori cinematografici e direttori della fotografia italiani, famosi per le loro commedie musicali, inoltre vincitori del David di Donatello per il miglior film 2018 per Ammore e malavita. Appassionati di fumetti da una vita.
Giuseppe Palumbo: disegnatore. Nel 2001 ricostruisce, con la sceneggiatura di Alfredo Castelli, il numero uno di Diabolik, che viene pubblicato dalla Astorina, nel 2002, nel volume cartonato: Il Re del Terrore: il remake. Nel 2013 riceve il premio miglior disegnatore a Lucca Comics.
Luciano Scarpa: attore. Lavora da circa venti anni in teatro, cinema e televisione. Nei suoi ultimi lavori è stato diretto a teatro da Pierfrancesco Favino (Servo per due 2016), Luca Zingaretti (The Deep Blue Sea 2018) e Ferdinando Bruni (Mr Puntila 2018), è nella serie tv BABY prodotta da Netflix nel 2018 per la regia di Andrea De Sica, al cinema nel 2016 ha partecipato al film di Massimiliano Bruno BEATA IGNORANZA e prossimamente sarà nel film di Emiliano Corapi L’AMORE A DOMICILIO e ne IL MIO CORPO VI SEPPELLIRA’ per la regia di Giovanni La Pàrola.
Claudia Stecher: attrice. Ha lavorato per il cinema (La natura degli angeli per la regia Joseph Lefevre) e la tv (Il silenzio dell’acqua, Una pallottola nel cuore 3). Ha preso parte a diversi cortometraggi e partecipato alla campagna di Emergency 2019.
DIABOLIK: IL RE DEL TERRORE
Diabolik è il personaggio creato da Angela e Luciana Giussani e protagonista dell'omonima testata pubblicata dalla casa editrice milanese Astorina. Il fumetto dedicato a Il Re del Terrore, dal nome del primissimo albo, raggiunse in breve tempo altissime tirature diventando un fenomeno di costume studiato da sociologi ed esperti di comunicazione. Il formato degli albi di Diabolik, di piccola dimensione per poter essere tascabili (11,5 x 16,9 cm), venne ideato per venire incontro alle esigenze dei pendolari che Angela Giussani osservava ogni mattina dalla finestra di casa sua nelle vicinanze della stazione Cadorna, a Milano. Precursore del genere del fumetto nero italiano, ha generato a partire dal 1964 numerosi epigoni, sempre pubblicati nel caratteristico formato di libretto tascabile. Diabolik viene da allora edito senza interruzioni e ha superato dalla sua nascita gli 850 numeri pubblicati; i primi numeri della serie hanno raggiunto elevate quotazioni di mercato nel collezionismo. Il protagonista del fumetto ha poi avuto una trasposizione cinematografica nel 1968, diretta dal regista Mario Bava, una serie animata e un vasto merchandising.
Dalla sua nascita ad oggi Diabolik ha venduto quasi 150 milioni di copie. Oggi, a più di 50 anni dall’uscita del primo albo, Diabolik conta oltre 3 milioni e mezzo di copie distribuite all’anno, che comprendono 12 albi inediti, 12 della collana della prima ristampa, 12 della collana Swiisss e 2 albi speciali inediti Il Grande Diabolik.
NOTE DI REGIA
Alla fine degli anni ottanta, i martedì li passavo dalle sorelle Giussani. Allora ero un giovane filmmaker appassionato di fumetti e loro le autrici ed editrici di un fumetto cult, sinceramente innamorate del cinema. Passavamo serate intere a parlare. E fu durante una di quelle serate che casualmente venni a conoscenza del Tedesco, il misterioso disegnatore del numero uno di Diabolik che poi fece perdere le tracce di sé, per sempre. Di questo individuo non si conosceva nemmeno il nome, o meglio le Giussani non sapevano più come si chiamava. All’atto della ristampa dei primi numeri le due sorelle, insoddisfatte del risultato del primo albo, lo fecero ridisegnare da un altro disegnatore. La misteriosa storia del Tedesco è rimasta fino ad oggi dimenticata. Sarà una storia tra realtà e fantasia, tra Milano e Clerville, utilizzando anche interviste dell’epoca, con le testimonianze di chi c’era e di chi avrebbe voluto esserci, finti giornalisti e veri appassionati, con un utilizzo delle tavole originali di Diabolik realizzate appositamente dal disegnatore più innovativo della serie, Giuseppe Palumbo, ma soprattutto mettendo in scena il fantomatico disegnatore del primo numero, quel “Tedesco” che pare si chiamasse Zarcone. Neppure le Giussani avevano idea di chi fosse, sapevano solo che era un illustratore che aveva aiutato il marito di Angela a realizzare delle illustrazioni. Non aveva domicilio, non aveva telefono, passava lui dalla redazione per consegnare i disegni e prendere il pattuito. Per poi sparire. Per sempre. Le ricerche affidate per ben due volte a investigatori privati non diedero alcun risultato. Per questo ci siamo sentiti liberi di reinventare la storia dell’uomo che diede le fattezze a Diabolik. Lo stile tiene conto degli ingredienti con cui le Giussani plasmarono la personalità del loro anti eroe. Chiesero al Tedesco che Diabolik assomigliasse a Robert Taylor, ma come mi diceva Hugo Pratt, ogni disegnatore utilizza se stesso come modello e, come abbiamo saputo da chi lo ha incontrato, gli occhi del Re del Terrore sono esattamente quelli del disegnatore Zarcone. In quegli irripetibili anni le storie delle sorelle Giussani, puntando sulla novità di un anti eroe, imbrigliarono i lettori italiani con il loro immaginario, che ci intriga ancora oggi. Non è un caso che Diabolik nasca a Milano nel 1962 e che le artefici siano due giovani donne desiderose di costruirsi un futuro da sole: oggi le chiameremmo imprenditrici visionarie. Il documentario racconta una storia verosimile sulla nascita di un personaggio ancora molto seguito dai lettori e soprattutto dalle lettrici. La sede della casa editrice è da molti anni in via Boccaccio a Milano e da allora, a parte telefoni e computer, è rimasto tutto come allora.
GLI AUTORI
Mario Gomboli
Trasferitosi da Brescia a Milano, ai tempi del liceo incrocia Alfredo Castelli, grazie a lui si presenta alle sorelle Giussani e inizia nel 1966 una collaborazione a Diabolik. Scrive in seguito le sceneggiature di Genius per i primi fumetti di Milo Manara. Si laurea in architettura e con un gruppo di vecchi amici fonda lo studio ARCOQUATTRO, finalizzato all'architettura d'interni e al graphic design. Lo studio ha firmato i caroselli B Ticino premiati nel 1975 al Festival della fantascienza; gli allestimenti del Salone Internazionale dei Comics di Lucca (in quel periodo Gomboli è stato vicedirettore del Salone sotto la guida di Rinaldo Traini); il marchio di Retequattro e innumerevoli altre operazioni. Dal 1982 si propone sul mercato come autore per l’infanzia e realizza con La Coccinella il suo primo vero libro-gioco: i Mesi Pazzi cui ne seguiranno, a oggi, più di cento, per diverse case editrici. Nel 1996 la Fabbri Editori gli chiede di progettare una collana “educational” e nasce Luporosso, il più famoso dei personaggi di Gomboli, protagonista di una dozzina di libri tradotti in tutto il mondo. Ma Diabolik, in tutto questo, come rientra? In realtà, il Re del Terrore non si è mai allontanato dalla vita di Mario Gomboli. Grazie a lui l’Autore ha potuto pagare le rette dell’università e laurearsi; comperare la sua prima automobile; superare ogni crisi professionale e, soprattutto, costruire una sincera amicizia con Luciana Giussani che, nel momento in cui decise di ritirarsi, lo scelse come “la persona giusta cui chiedere di continuare la sua quarantennale avventura”. Nel 1993 Mario Gomboli si è affiancato a Patricia Martinelli, all’epoca Direttore Responsabile, per la redazione dei soggetti; nel 1997 gli è stata affidata la responsabilità dell’adattamento di Diabolik per i cartoni animati Saban/Fox; nel 1999 è entrato come socio – e Direttore Generale - della Casa Editrice Astorina; nel 2001, infine, al momento della scomparsa di Luciana Giussani, ha ereditato la responsabilità della gestione del personaggio. Oggi è Direttore Editoriale della Casa Editrice e responsabile della testata.
Quando gli si chiede: “Cosa farà Diabolik, in futuro?” questa è la sua risposta: “Continuerà a essere imprevedibile, come ben sa l’ispettore Ginko”.
Giancarlo Soldi
Esordisce con il cortometraggio “Paranaja” nel 1979. Nel 1982 realizza il cortometraggio "No future" con cui vince il Festival Filmmaker di Milano. Realizza poi "Polsi Sottili " invitato al Forum del Festival di Berlino. Ricercatore di nuovi linguaggi realizza il documentario "Candid Kantor" sul grande drammaturgo Tadeusz Kantor e che ottiene la Menzione speciale a TTV Teatro in video diretto da Franco Quadri. Nel 1992 realizza “Nero”, scritto con Tiziano Sclavi (l'autore di Dylan Dog) con la fotografia sempre di Luca Bigazzi. Il film, invitato alla Mostra del Cinema di Venezia, vede la presenza di Sergio Castellitto, Chiara Caselli, Hugo Pratt e Luis Molteni. La colonna sonora è affidata ai Mau Mau, la canzone del tema (Acque) a Francesco Guccini. “Nero” riceve la Menzione Speciale al Festival del film poliziesco di Cognac. E in seguito anche la Menzione speciale Mons Film Fest. Sempre alla ricerca di nuovi linguaggi nel 1998 realizza la serie "Alex, indagini su mondi segreti" interpretata da Romina Mondello. Nel 2000 si occupa della parte video della mostra TuttoSchifano al MACRO di Roma. Nel 2003 realizza le scenografie digitali per il Pavarotti and Friends. Vince numerosi premi tra i quali i prestigiosi “Industrial Film Award” di New York e il “Creative Film Award” di Chicago. Realizza nel 2013 il documentario "Come TEX Nessuno Mai”, distribuito da Sergio Bonelli Editore. Nel 2015 il suo documentario “Nessuno Siamo Perfetti” ottiene il Nastro d’Argento Menzione Speciale. “Cinque mondi” documentario realizzato nel 2016 presentato al Roma film fest sul cinema italiano con Benigni, Bertolucci, Salvatores, Sorrentino e Tornatore entra nella cinquina 2016 del Nastro d’Argento e in cinquina Globo d’oro.
ANTHOS PRODUZIONI
Anthos Produzioni è una casa di produzione indipendente fondata nel 2003 da Maite Bulgari, da sempre impegnata nella realizzazione di documentari di taglio sociale e di respiro internazionale. Dal 2016 attraverso investimenti a step in diversi settori dell'entertainment, la società mira a posizionarsi come polo di sviluppo per la produzione high end drama. L’acquisizione di una quota di LEONE FILM GROUP ha accelerato l’obiettivo di crescita nel settore della fiction televisiva, aprendo a interessanti sviluppi di International high end tv drama series. L’investimento nella casa editrice SEM (Società Editrice Milanese) - con il Gruppo Feltrinelli tra gli azionisti - ha permesso ad Anthos Produzioni di vantare un diritto di first look per l’adattamento televisivo dei libri pubblicati da Sem. L’ingresso nel fondo di investimento WNDRCO, creato da Jeffrey Katzenberg, mira a un’ulteriore espansione dell’attività di Anthos nel settore dei New Media, cogliendo opportunità di investimento in start up creative ed innovative.
Negli ultimi anni, Anthos Produzioni si è occupata della produzione di doc one off di taglio sociale e culturale, della realizzazione di docu-serie factual e docu-drama, fino ai più recenti progetti in sviluppo nell’area scripted, dove mira a diventare un interlocutore privilegiato per operazioni internazionali di coproduzione in Europa.
Tra i lavori più recenti, King Herod, una docu-serie in 2 puntate dedicata alla figura controversa di Re Erode e realizzata in coproduzione con la casa di produzione australiana Wildbear e ZDF, trasmessa in Italia da Focus Mediaset e Majorana, l’uomo del futuro, un documentario evento prodotto in collaborazione con Sky Arte in occasione degli 80 anni dalla scomparsa del fisico siciliano. Nel 2016, in collaborazione con Rai Cinema, Anthos ha prodotto L’Amore Rubato, film liberamente ispirato all’omonimo romanzo di Dacia Maraini, scritto da Giancarlo De Cataldo e Giorgia Cecere, per la regia di Irish Braschi.
Le riprese nel Sottomarino Toti in Diabolik sono io sono state realizzate all’interno del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano, che si ringrazia per la collaborazione.
Mano a mano i tasselli della sua storia, proprio come fossero le tavole di un fumetto, sembrano ricomporsi, dare vita a una nuova storia, la sua. O forse quella di qualcun altro?
Diabolik sono io ricostruisce a metà tra realtà e finzione la misteriosa vicenda della scomparsa del disegnatore del primo albo di Diabolik, ANGELO ZARCONE. Soprannominato ‘il tedesco’ per la carnagione chiara e i capelli biondi, di lui si sa soltanto che dopo aver consegnato alla redazione Astorina le tavole de Il Re del Terrore, il primo numero di Diabolik pubblicato nel lontano novembre del 1962, sparì senza lasciare recapiti. Sembrava essersi volatilizzato. Nel 1982, in occasione del ventennale della testata, Angela e Luciana assoldarono persino il famoso investigatore Tom Ponzi per ritrovare Zarcone, ma il misterioso disegnatore si era come dissolto nel nulla.
Un uomo in fuga, un latitante, un’ombra nera che si aggira nella notte, cosa succederebbe se quel disegnatore si trovasse a cercare se stesso? Chi troverebbe? Angelo Zarcone oppure Diabolik?
Partendo da questo spunto, il documentario immagina di tratteggiare un identikit quanto più accurato del Re del Terrore, avvalendosi di una galleria di testimoni dell’Olimpo del fumetto, Milo Manara, Mario Gomboli, Alfredo Castelli, Tito Faraci, Gianni Bono, Giuseppe Palumbo, di esperti del noir come Carlo Lucarelli e Andrea Carlo Cappi, di registi visionari come i Manetti bros., del costumista Massimo Cantini Parrini oltre che della partecipazione straordinaria di Stefania Casini nei panni dell’avvocato Bianca Rosselli. Anche se a fare da fil rouge della narrazione saranno ancora una volta loro, le Sorelle Giussani, grazie a un’intervista ‘senza tempo’ riemersa dalle Teche Rai, un materiale preziosissimo, che insieme ai ‘Super8 ritrovati’ dei viaggi di Angela e Luciana attorno al mondo, alle tavole storiche dell’archivio Astorina e agli omaggi disegnati dal vivo da Giuseppe Palumbo, contribuiranno a dare vita a un ritratto mai visto prima dell’eroe del fumetto.
I protagonisti. Le Sorelle Diabolike: Angela Giussani, ideatrice del famoso personaggio dei fumetti Diabolik – il primo fumetto nero italiano formato tascabile – venne successivamente affiancata nella stesura delle storie dalla sorella Luciana Giussani; entrambe vi hanno poi dedicato tutta la loro vita professionale.
Mario Gomboli: da vent’anni è il responsabile assoluto di Diabolik: editore, direttore responsabile e curatore dei soggetti. L’uomo che conosce tutte le 850 storie realizzate. Il vero erede delle sorelle Giussani.
Gianni Bono: giornalista e editore delle Edizioni IF, è stato anche caporedattore di Topolino assumendone per un periodo la direzione. Ma è soprattutto autorevole storico e critico del mondo della nona arte, ideatore della Guida al Fumetto Italiano e creatore del Museo del Fumetto di Lucca.
Andrea Carlo Cappi: collaboratore di Segretissimo Mondadori. Ha scritto romanzi e racconti originali con protagonisti personaggi del fumetto italiani e, cosa per noi interessante, quattro romanzi con Diabolik ed Eva Kant. Ha scritto inoltre racconti ispirati al personaggio di Fantomas.
Stefania Casini: attrice, sceneggiatrice, regista e produttrice. Ha lavorato con grandi registi da Germi a Bertolucci (Novecento), Dario Argento (Suspiria) Peter Greenaway (Il ventre dell’Architetto), Paul Morissey (Bload for Dracula) e “Andy Warhol Bad”. Si è dedicata ai documentari a carattere sociale firmando svariate serie per la Rai. Produttrice e regista ha realizzato la VR LOST MEMORIES. Docente al workshop organizzato dall’Associazione Nazionale della Stampa e Cineteca di Bologna sul Documentario Interattivo, ha prodotto il documentario Cercando Valentina. Il mondo di Guido Crepax diretto da Soldi e sta realizzando la VR Mare Nostrum. L’INCUBO. Vice presidente di Doc/it, Amministratore Unico di BizefProduzione.
Alfredo Castelli: lavora da cinquant’anni nel mondo del fumetto, ha visto questo mondo trasformarsi e ha contribuito a trasformarlo. Lo ha fatto scrivendo di tutto, dalle storie per Diabolik e Zagor, a quelle di Walt Disney, mescolando il suo stile con la cultura pop, di cui è sempre stato un grande appassionato, crea nel 1982 il personaggio di Martin Mystère, tutt’ora in edicola. È lo storico più accreditato del fumetto europeo.
Tito Faraci: è uno dei più noti sceneggiatori italiani di fumetti. Ha scritto per Topolino, Dylan Dog, Tex e, soprattutto, Diabolik. È stato tra i primi autori italiani a firmare storie di personaggi Marvel: Spider-Man, Capitan America e Devil. Recentemente è diventato curatore della collana Feltrinelli Comics.
Carlo Lucarelli: scrittore, regista, sceneggiatore, conduttore televisivo e giornalista italiano. Oltre ai romanzi si è occupato di molteplici attività: per la televisione numerose serie tra le quali ricordiamo L’Ispettore Coliandro e La Porta Rossa e per il fumetto ha firmato il soggetto del n.153 di Dylan Dog, La strada verso il nulla.
Milo Manara: è il fumettista italiano più conosciuto al mondo per il fascino sensuale delle sue tavole. È uno dei più celebri fumettisti italiani del dopoguerra. Disegnatore dal tratto raffinato, ha saputo creare un mondo onirico popolato di ragazze bellissime e impossibili, talmente affascinanti ed eteree da essere totalmente irreali.
Marco Manetti e Antonio Manetti generalmente noti come i Manetti bros., sono due registi, sceneggiatori, produttori cinematografici e direttori della fotografia italiani, famosi per le loro commedie musicali, inoltre vincitori del David di Donatello per il miglior film 2018 per Ammore e malavita. Appassionati di fumetti da una vita.
Giuseppe Palumbo: disegnatore. Nel 2001 ricostruisce, con la sceneggiatura di Alfredo Castelli, il numero uno di Diabolik, che viene pubblicato dalla Astorina, nel 2002, nel volume cartonato: Il Re del Terrore: il remake. Nel 2013 riceve il premio miglior disegnatore a Lucca Comics.
Luciano Scarpa: attore. Lavora da circa venti anni in teatro, cinema e televisione. Nei suoi ultimi lavori è stato diretto a teatro da Pierfrancesco Favino (Servo per due 2016), Luca Zingaretti (The Deep Blue Sea 2018) e Ferdinando Bruni (Mr Puntila 2018), è nella serie tv BABY prodotta da Netflix nel 2018 per la regia di Andrea De Sica, al cinema nel 2016 ha partecipato al film di Massimiliano Bruno BEATA IGNORANZA e prossimamente sarà nel film di Emiliano Corapi L’AMORE A DOMICILIO e ne IL MIO CORPO VI SEPPELLIRA’ per la regia di Giovanni La Pàrola.
Claudia Stecher: attrice. Ha lavorato per il cinema (La natura degli angeli per la regia Joseph Lefevre) e la tv (Il silenzio dell’acqua, Una pallottola nel cuore 3). Ha preso parte a diversi cortometraggi e partecipato alla campagna di Emergency 2019.
DIABOLIK: IL RE DEL TERRORE
Diabolik è il personaggio creato da Angela e Luciana Giussani e protagonista dell'omonima testata pubblicata dalla casa editrice milanese Astorina. Il fumetto dedicato a Il Re del Terrore, dal nome del primissimo albo, raggiunse in breve tempo altissime tirature diventando un fenomeno di costume studiato da sociologi ed esperti di comunicazione. Il formato degli albi di Diabolik, di piccola dimensione per poter essere tascabili (11,5 x 16,9 cm), venne ideato per venire incontro alle esigenze dei pendolari che Angela Giussani osservava ogni mattina dalla finestra di casa sua nelle vicinanze della stazione Cadorna, a Milano. Precursore del genere del fumetto nero italiano, ha generato a partire dal 1964 numerosi epigoni, sempre pubblicati nel caratteristico formato di libretto tascabile. Diabolik viene da allora edito senza interruzioni e ha superato dalla sua nascita gli 850 numeri pubblicati; i primi numeri della serie hanno raggiunto elevate quotazioni di mercato nel collezionismo. Il protagonista del fumetto ha poi avuto una trasposizione cinematografica nel 1968, diretta dal regista Mario Bava, una serie animata e un vasto merchandising.
Dalla sua nascita ad oggi Diabolik ha venduto quasi 150 milioni di copie. Oggi, a più di 50 anni dall’uscita del primo albo, Diabolik conta oltre 3 milioni e mezzo di copie distribuite all’anno, che comprendono 12 albi inediti, 12 della collana della prima ristampa, 12 della collana Swiisss e 2 albi speciali inediti Il Grande Diabolik.
NOTE DI REGIA
Alla fine degli anni ottanta, i martedì li passavo dalle sorelle Giussani. Allora ero un giovane filmmaker appassionato di fumetti e loro le autrici ed editrici di un fumetto cult, sinceramente innamorate del cinema. Passavamo serate intere a parlare. E fu durante una di quelle serate che casualmente venni a conoscenza del Tedesco, il misterioso disegnatore del numero uno di Diabolik che poi fece perdere le tracce di sé, per sempre. Di questo individuo non si conosceva nemmeno il nome, o meglio le Giussani non sapevano più come si chiamava. All’atto della ristampa dei primi numeri le due sorelle, insoddisfatte del risultato del primo albo, lo fecero ridisegnare da un altro disegnatore. La misteriosa storia del Tedesco è rimasta fino ad oggi dimenticata. Sarà una storia tra realtà e fantasia, tra Milano e Clerville, utilizzando anche interviste dell’epoca, con le testimonianze di chi c’era e di chi avrebbe voluto esserci, finti giornalisti e veri appassionati, con un utilizzo delle tavole originali di Diabolik realizzate appositamente dal disegnatore più innovativo della serie, Giuseppe Palumbo, ma soprattutto mettendo in scena il fantomatico disegnatore del primo numero, quel “Tedesco” che pare si chiamasse Zarcone. Neppure le Giussani avevano idea di chi fosse, sapevano solo che era un illustratore che aveva aiutato il marito di Angela a realizzare delle illustrazioni. Non aveva domicilio, non aveva telefono, passava lui dalla redazione per consegnare i disegni e prendere il pattuito. Per poi sparire. Per sempre. Le ricerche affidate per ben due volte a investigatori privati non diedero alcun risultato. Per questo ci siamo sentiti liberi di reinventare la storia dell’uomo che diede le fattezze a Diabolik. Lo stile tiene conto degli ingredienti con cui le Giussani plasmarono la personalità del loro anti eroe. Chiesero al Tedesco che Diabolik assomigliasse a Robert Taylor, ma come mi diceva Hugo Pratt, ogni disegnatore utilizza se stesso come modello e, come abbiamo saputo da chi lo ha incontrato, gli occhi del Re del Terrore sono esattamente quelli del disegnatore Zarcone. In quegli irripetibili anni le storie delle sorelle Giussani, puntando sulla novità di un anti eroe, imbrigliarono i lettori italiani con il loro immaginario, che ci intriga ancora oggi. Non è un caso che Diabolik nasca a Milano nel 1962 e che le artefici siano due giovani donne desiderose di costruirsi un futuro da sole: oggi le chiameremmo imprenditrici visionarie. Il documentario racconta una storia verosimile sulla nascita di un personaggio ancora molto seguito dai lettori e soprattutto dalle lettrici. La sede della casa editrice è da molti anni in via Boccaccio a Milano e da allora, a parte telefoni e computer, è rimasto tutto come allora.
GLI AUTORI
Mario Gomboli
Trasferitosi da Brescia a Milano, ai tempi del liceo incrocia Alfredo Castelli, grazie a lui si presenta alle sorelle Giussani e inizia nel 1966 una collaborazione a Diabolik. Scrive in seguito le sceneggiature di Genius per i primi fumetti di Milo Manara. Si laurea in architettura e con un gruppo di vecchi amici fonda lo studio ARCOQUATTRO, finalizzato all'architettura d'interni e al graphic design. Lo studio ha firmato i caroselli B Ticino premiati nel 1975 al Festival della fantascienza; gli allestimenti del Salone Internazionale dei Comics di Lucca (in quel periodo Gomboli è stato vicedirettore del Salone sotto la guida di Rinaldo Traini); il marchio di Retequattro e innumerevoli altre operazioni. Dal 1982 si propone sul mercato come autore per l’infanzia e realizza con La Coccinella il suo primo vero libro-gioco: i Mesi Pazzi cui ne seguiranno, a oggi, più di cento, per diverse case editrici. Nel 1996 la Fabbri Editori gli chiede di progettare una collana “educational” e nasce Luporosso, il più famoso dei personaggi di Gomboli, protagonista di una dozzina di libri tradotti in tutto il mondo. Ma Diabolik, in tutto questo, come rientra? In realtà, il Re del Terrore non si è mai allontanato dalla vita di Mario Gomboli. Grazie a lui l’Autore ha potuto pagare le rette dell’università e laurearsi; comperare la sua prima automobile; superare ogni crisi professionale e, soprattutto, costruire una sincera amicizia con Luciana Giussani che, nel momento in cui decise di ritirarsi, lo scelse come “la persona giusta cui chiedere di continuare la sua quarantennale avventura”. Nel 1993 Mario Gomboli si è affiancato a Patricia Martinelli, all’epoca Direttore Responsabile, per la redazione dei soggetti; nel 1997 gli è stata affidata la responsabilità dell’adattamento di Diabolik per i cartoni animati Saban/Fox; nel 1999 è entrato come socio – e Direttore Generale - della Casa Editrice Astorina; nel 2001, infine, al momento della scomparsa di Luciana Giussani, ha ereditato la responsabilità della gestione del personaggio. Oggi è Direttore Editoriale della Casa Editrice e responsabile della testata.
Quando gli si chiede: “Cosa farà Diabolik, in futuro?” questa è la sua risposta: “Continuerà a essere imprevedibile, come ben sa l’ispettore Ginko”.
Giancarlo Soldi
Esordisce con il cortometraggio “Paranaja” nel 1979. Nel 1982 realizza il cortometraggio "No future" con cui vince il Festival Filmmaker di Milano. Realizza poi "Polsi Sottili " invitato al Forum del Festival di Berlino. Ricercatore di nuovi linguaggi realizza il documentario "Candid Kantor" sul grande drammaturgo Tadeusz Kantor e che ottiene la Menzione speciale a TTV Teatro in video diretto da Franco Quadri. Nel 1992 realizza “Nero”, scritto con Tiziano Sclavi (l'autore di Dylan Dog) con la fotografia sempre di Luca Bigazzi. Il film, invitato alla Mostra del Cinema di Venezia, vede la presenza di Sergio Castellitto, Chiara Caselli, Hugo Pratt e Luis Molteni. La colonna sonora è affidata ai Mau Mau, la canzone del tema (Acque) a Francesco Guccini. “Nero” riceve la Menzione Speciale al Festival del film poliziesco di Cognac. E in seguito anche la Menzione speciale Mons Film Fest. Sempre alla ricerca di nuovi linguaggi nel 1998 realizza la serie "Alex, indagini su mondi segreti" interpretata da Romina Mondello. Nel 2000 si occupa della parte video della mostra TuttoSchifano al MACRO di Roma. Nel 2003 realizza le scenografie digitali per il Pavarotti and Friends. Vince numerosi premi tra i quali i prestigiosi “Industrial Film Award” di New York e il “Creative Film Award” di Chicago. Realizza nel 2013 il documentario "Come TEX Nessuno Mai”, distribuito da Sergio Bonelli Editore. Nel 2015 il suo documentario “Nessuno Siamo Perfetti” ottiene il Nastro d’Argento Menzione Speciale. “Cinque mondi” documentario realizzato nel 2016 presentato al Roma film fest sul cinema italiano con Benigni, Bertolucci, Salvatores, Sorrentino e Tornatore entra nella cinquina 2016 del Nastro d’Argento e in cinquina Globo d’oro.
ANTHOS PRODUZIONI
Anthos Produzioni è una casa di produzione indipendente fondata nel 2003 da Maite Bulgari, da sempre impegnata nella realizzazione di documentari di taglio sociale e di respiro internazionale. Dal 2016 attraverso investimenti a step in diversi settori dell'entertainment, la società mira a posizionarsi come polo di sviluppo per la produzione high end drama. L’acquisizione di una quota di LEONE FILM GROUP ha accelerato l’obiettivo di crescita nel settore della fiction televisiva, aprendo a interessanti sviluppi di International high end tv drama series. L’investimento nella casa editrice SEM (Società Editrice Milanese) - con il Gruppo Feltrinelli tra gli azionisti - ha permesso ad Anthos Produzioni di vantare un diritto di first look per l’adattamento televisivo dei libri pubblicati da Sem. L’ingresso nel fondo di investimento WNDRCO, creato da Jeffrey Katzenberg, mira a un’ulteriore espansione dell’attività di Anthos nel settore dei New Media, cogliendo opportunità di investimento in start up creative ed innovative.
Negli ultimi anni, Anthos Produzioni si è occupata della produzione di doc one off di taglio sociale e culturale, della realizzazione di docu-serie factual e docu-drama, fino ai più recenti progetti in sviluppo nell’area scripted, dove mira a diventare un interlocutore privilegiato per operazioni internazionali di coproduzione in Europa.
Tra i lavori più recenti, King Herod, una docu-serie in 2 puntate dedicata alla figura controversa di Re Erode e realizzata in coproduzione con la casa di produzione australiana Wildbear e ZDF, trasmessa in Italia da Focus Mediaset e Majorana, l’uomo del futuro, un documentario evento prodotto in collaborazione con Sky Arte in occasione degli 80 anni dalla scomparsa del fisico siciliano. Nel 2016, in collaborazione con Rai Cinema, Anthos ha prodotto L’Amore Rubato, film liberamente ispirato all’omonimo romanzo di Dacia Maraini, scritto da Giancarlo De Cataldo e Giorgia Cecere, per la regia di Irish Braschi.
Le riprese nel Sottomarino Toti in Diabolik sono io sono state realizzate all’interno del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano, che si ringrazia per la collaborazione.
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