Eduardo senza Nobel ma con moneta, la Zecca dello Stato gli dedica 5 euro nei Grandi Artisti Italiani
ROMA - A 120 anni dalla nascita, la Zecca dello Stato dedica a Eduardo, che come Dante non ha bisogno del cognome, la moneta da cinque euro, nella serie “Grandi Artisti Italiani”. 7mila esemplari, 9 ½ grammi, disegnata da Maria Carmela Colaneri, è realizzata in bronzital e cupronichel, il suo bordo ha sedici lati.
Maestro indiscusso del teatro del Novecento, Eduardo era figlio d’arte. Madre coraggiosa e tenace, Luisa De Filippo lo ebbe dalla relazione extraconiugale con Eduardo Scarpetta che era sposato con la zia (sorella del padre) Rosa De Filippo.
Eduardo è stato il teatro. Ha parlato di drammi e tragedie umane raccontandole con sarcastico e sferzante sorriso. Mai prono al potere, ironico, profondo, ha fermato per sempre nel tempo caratteri e sentimenti di un popolo, quello napoletano, di un’epoca, quella della prima metà del Novecento, di una cultura quella popolare.
La borghesia e le sue storiche ipocrisie al centro dei tanti capolavori che sono stati portati da lui stesso e dalla sua compagnia nei più grandi teatri nazionali e che dopo il suo arrivo diventavano ancora più grandi. Autore e interprete di successi teatrali come Napoli milionaria, Natale in casa Cupiello, Questi fantasmi, ha dato corpo ad un capolavoro assoluto qual è Filumena Marturano.
Avrebbe meritato il Nobel, altroché, ma non arrivò. Nel 1981 fu nominato dal presidente della Repubblica, Sandro Pertini, Senatore a Vita della Repubblica Italiana. Se la meritava quella carica per il suo impegno sociale e politico che caratterizzò tutta la sua esistenza. Dagli scranni di Palazzo Madama lottò per i minori rinchiusi negli istituti di pena. Morì a Roma ad 84 anni. Morì ma pochi come lui sono e resteranno vivi, per sempre.
Eduardo è stato il teatro. Ha parlato di drammi e tragedie umane raccontandole con sarcastico e sferzante sorriso. Mai prono al potere, ironico, profondo, ha fermato per sempre nel tempo caratteri e sentimenti di un popolo, quello napoletano, di un’epoca, quella della prima metà del Novecento, di una cultura quella popolare.
La borghesia e le sue storiche ipocrisie al centro dei tanti capolavori che sono stati portati da lui stesso e dalla sua compagnia nei più grandi teatri nazionali e che dopo il suo arrivo diventavano ancora più grandi. Autore e interprete di successi teatrali come Napoli milionaria, Natale in casa Cupiello, Questi fantasmi, ha dato corpo ad un capolavoro assoluto qual è Filumena Marturano.
Avrebbe meritato il Nobel, altroché, ma non arrivò. Nel 1981 fu nominato dal presidente della Repubblica, Sandro Pertini, Senatore a Vita della Repubblica Italiana. Se la meritava quella carica per il suo impegno sociale e politico che caratterizzò tutta la sua esistenza. Dagli scranni di Palazzo Madama lottò per i minori rinchiusi negli istituti di pena. Morì a Roma ad 84 anni. Morì ma pochi come lui sono e resteranno vivi, per sempre.
La moneta coniata dalla Zecca dello Stato lo ritrae sul dritto attraverso un ritratto, mentre sul rovescio c'è il boccascena di un teatro all’italiana dove, attraverso un gioco di quinte, si apre il sipario e sul palco trovano posto una sedia e un tavolino; in basso una scritta recita “Il teatro è vita” e le fanno compagnia una tazzina, una caffettiera, un corno portafortuna e una stella simbolo del presepe.
Se la stanno accaparrando i collezionisti. Per ora costa 30 euro.
Se la stanno accaparrando i collezionisti. Per ora costa 30 euro.
di Nadia Verdile
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