Transizione energetica e strategie dell'idrogeno a Torino

TORINO - Mercoledì 15 novembre 2023, alle ore 15, presso il Campus Luigi Einaudi dell’Università di Torino (Lungo Dora Siena 100, Torino) si svolgerà il seminario su “Scenari della transizione energetica: le strategie dell’idrogeno”. Per far fronte alla crisi climatica, l’Unione europea ha inserito l’idrogeno tra i possibili vettori della transizione energetica. Nel corso del seminario si proverà a dare risposta ad alcune domande. Siamo di fronte a un modello sostenibile? Queste politiche potranno fornire un contributo alla decarbonizzazione dell'economia oppure riprodurranno un modello insostenibile guidato dalle grandi aziende dell’energia fossile? Dopo una introduzione di Elena Gerebizza, ricercatrice e campaigner di ReCommon, Marcello Baricco e Paola Rizzi, del dipartimento di Chimica dell’Università di Torino, daranno un quadro delle attività di ricerca in corso sull’idrogeno all’Università di Torino e delle strategie a livello regionale, nazionale ed europeo.

Assunzione presso l’Università di Torino di tre giovani ricercatori e ricercatrici

Alessandro Agostini di Enea, Centro Ricerche Casaccia, fornirà una descrizione delle attività di Enea su questo tema, Infine, Alessandro Sciullo e Jacopo Bindi, del dipartimento di Culture, Politiche e Società dell’Università di Torino, presenteranno una visione sui possibili impatti dell’introduzione dell’idrogeno nella società. Il seminario sarà guidato da Dario Padovan, del dipartimento di Culture, Politiche e Società dell’Università di Torino. Il seminario si svolge nell’ambito dell’accordo di collaborazione tra Enea e l’Università di Torino, siglato nell’ambito del Pnrr. L’accordo è finalizzato ad uno studio degli impatti ambientali di sistemi integrati per l’immagazzinamento di idrogeno ed ha una durata di tre anni. L’accordo ha permesso l’assunzione, presso l’Università di Torino, di tre giovani ricercatori e ricercatrici.

Realizzare inventari dettagliati di bilanci di massa ed energia

«Questo accordo permetterà di realizzare un supporto scientifico e tecnico sul ruolo strategico che la filiera italiana dell’idrogeno può avere per la decarbonizzazione dei settori di uso finale dell’energia, concentrandosi sulla valutazione dei vari impatti ambientali e climatici, oltre al potenziale di diffusione nel mercato», dichiara la professoressa Paola Rizzi, coordinatrice del progetto per l’Università di Torino. «Le filiere e tecnologie da modellare saranno principalmente quelle sviluppate nell’ambito delle attività del Pnrr; filiere e tecnologie alternative saranno descritte con informazioni da letteratura. I dati di inventario saranno quindi utilizzati per la valutazione degli impatti ambientali e sociali con metodologia Lca e Lca sociale». «Questo accordo permetterà di realizzare inventari dettagliati di bilanci di massa ed energia, nonché dei relativi costi, di tecnologie, applicazioni e di intere filiere di tecnologie dell’idrogeno. Verranno considerate tutte le fasi di filiera: produzione, trasporto e stoccaggio, ed utilizzo finale. Un focus particolare sarà dedicato alle fasi di distribuzione e stoccaggio e verranno inclusi gli stoccaggi di tipo sotterraneo e in serbatoio, e diversi step di trasporto e distribuzione prima del consumo», afferma il responsabile dell’accordo per Enea, Claudio Carbone.

Gruppo che coinvolge 40 ricercatori, provenienti da 11 Dipartimenti

Le tecnologie legate all’uso dell’idrogeno potranno essere un tassello essenziale per la transizione ecologica, in particolare per la decarbonizzazione dei trasporti e di molti processi produttivi. Da molti anni l’Università di Torino è impegnata nella ricerca e nell’innovazione su questo tema. Partendo da queste esperienze, si è costituito il gruppo di lavoro H2@UNITO all’interno dell’Università di Torino. «Questo accordo è certamente un'ottima opportunità per H2@UNITO. Il gruppo coinvolge circa 40 ricercatori, provenienti da 11 Dipartimenti, ed è già è attivo in diversi progetti in ambito europeo, nazionale e regionale, ed in particolare nelle iniziative Most e Nodes del Pnrr. L’attività con Enea certamente permetterà di rafforzare le competenze del nostro Ateneo sulle tematiche legate all’uso dell’idrogeno”, conclude il professore Marcello Baricco, responsabile di H2@UNITO.

Idrogeno per la sintesi di idrocarburi mediante idrogenazione della CO2

In particolare, sono in corso studi sulla produzione di idrogeno per elettrolisi dell'acqua, con tecnologie termochimiche e da biomasse. Mediante lo sviluppo di catalizzatori avanzati altamente selettivi, viene studiato l’uso dell'idrogeno per la sintesi di idrocarburi mediante idrogenazione della CO2. In ambito geologico, sono in atto ricerche per l’identificazione di siti per lo stoccaggio di grandi quantità di idrogeno. Nell’ambito del progetto HyCARE, un progetto finanziato da Clean Hydrogen Parnership e coordinato dall’Università di Torino, si è sviluppato un sistema di stoccaggio di idrogeno basati su idruri, integrato con elettrolizzatori e celle a combustibile. Sono in corso studi per lo sviluppo di componenti per l’utilizzo di mobilità basata sull’idrogeno in campo automotive, ferroviario e nautico, fino alla costruzione di droni alimentati da celle a combustibile. L’uso dell’idrogeno viene anche studiato per la decarbonizzazione di processi industriali, quali la produzione di acciaio, cemento e nel settore chimico.

Idrogeno: dalle tecnologie per la sua produzione a quelle per l’accumulo e il trasporto

Sono in corso analisi sulla convenienza economica e sull’impatto dell’uso di idrogeno sul sistema elettrico e per la mobilità, considerando varie filiere di uso finale ed in particolare per lo sviluppo di Hydrogen Valley. Infine, sono sviluppate analisi e valutazioni sulle normative, incentivi e regolamentazioni, con una attenzione particolare all'accettazione sociale delle tecnologie basate sull’idrogeno, in particolare per lo sviluppo di comunità energetiche. Anche Enea è da numerosi anni in prima linea sui temi afferenti all’intera catena del valore dell’idrogeno, dalle tecnologie per la sua produzione a quelle per l’accumulo, il trasporto e la distribuzione fino a tutti i sistemi e i dispositivi per gli usi finali del nuovo vettore energetico (applicazioni nell’industria, nel settore mobilità e trasporto, nel civile/residenziale). Enea coordina, infatti, l’Accordo di Programma con il Mase, nel contesto della Componente 2 della Missione 2 (M2C2) “Energia Rinnovabile, Idrogeno, Rete e Mobilità Sostenibile”, Investimento 3.6 “Ricerca e Sviluppo sull’Idrogeno” del Pnrr, all’interno del quale è stato definito un Piano operativo di ricerca (Por) per l’idrogeno, e nel cui ambito è stato stipulato l’accordo di collaborazione con l’Università di Torino.

Enea sta realizzando presso il proprio Centro Ricerche Casaccia la prima ‘H2 demo Valley’

Enea è, inoltre, affidataria di un progetto IPCEI Hy2Tech per la realizzazione, presso il Centro Ricerche Casaccia di quattro ‘pilot line’ per la sperimentazione di tecnologie innovative legate alla filiera degli elettrolizzatori, delle celle a combustibile, dei sistemi di stoccaggio e dei componenti e sistemi per le applicazioni nella mobilità e trasporto, che si pongono l’obiettivo di offrire risposte alle istanze delle filiere industriali, favorendo il trasferimento tecnologico dei risultati e dei prodotti della ricerca. Con riferimento poi al tema delle Hydrogen Valley, Enea sta realizzando presso il proprio Centro Ricerche Casaccia, nei pressi di Roma, la prima ‘H2 demo Valley’, un ecosistema ad idrogeno, una piccola città, dove saranno sperimentate le diverse tecnologie di produzione, accumulo, distribuzione e utilizzo dell'idrogeno, puro o in miscela con il gas naturale, con l’obiettivo di dimostrarne la fattibilità, la funzionalità, la sostenibilità, la resilienza e la sicurezza.

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