Emancipazione femminile e fiaba, La Cenerentola al Filarmonico

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La Cenerentola dal Maggio Musicale Fiorentino, fotografia di M. Borzoni TerraProjectContrasto

VERONA - La Cenerentola da domenica 17 novembre 2024 al Filarmonico. Quattro rappresentazioni fino al 24 novembre per la favola buffa di Rossini. Il 'dramma buffo' va in scena nella Stagione d'opera e balletto di Fondazione Arena in uno spettacolo che coniuga fiaba ed emancipazione femminile. Cast di apprezzati belcantisti, con Kataeva, Adaini, Luongo, Lepore nella vivace regia di Manu Lalli. Orchestra e Coro areniani sono diretti da Francesco Lanzillotta. La Cenerentola di Gioachino Rossini domenica 17 novembre, ore 15,30; mercoledì 20 novembre, ore 19; venerdì 22 novembre, ore 20; domenica 24 novembre, ore 15,30. La Cenerentola, opera del 1817, è la storia delle favole, della "bontà in trionfo". Proprio come una favola, tra camini fuligginosi, livree e balli principeschi, va in scena al Teatro Filarmonico nell'allestimento del Maggio Fiorentino firmato dalla regista Manu Lalli, che racconta la storia di Rossini sottolineandone l'invito all'emancipazione giovanile e femminile.

L'opera racconta in due atti la storia di Angelina, soprannominata Cenerentola

A dar vita all'indimenticabile musica fra virtuosismi, agilità, crescendo e scioglilingua, Maria Kataeva debutta con Pietro Adaini, Alessandro Luongo, Carlo Lepore, giovani voci e i complessi areniani diretti da Francesco Lanzillotta. A Verona, in tempi recenti, è comparsa una volta sola, sempre al Filarmonico, otto anni fa: ora La Cenerentola, capolavoro fra i maggiori di Rossini, va in scena come penultimo titolo della Stagione d'Opera e Balletto 2024 di Fondazione Arena, con un apprezzato allestimento fiorentino e un affiatato cast di belcantisti. L'opera racconta in due atti la storia di Angelina, soprannominata Cenerentola, bistrattata dalle sorellastre Clorinda e Tisbe e dal patrigno Don Magnifico, nobile decaduto e avido. Nel loro cadente castello arriva il Principe Ramiro, giovane che sta cercando l'amore fra le ragazze del regno: lo fa in incognito, come scudiero del suo stesso cameriere, lo spiritoso Dandini, a sua volta finto principe, ai cui piedi si getta l'intera famiglia di Cenerentola.

Un gioco di spassosi equivoci tra alcuni dei personaggi più buffi dell'opera italiana

Al posto della fata, c’è Alidoro, maestro di Ramiro che, vestito da mendicante, testa la bontà della più rinnegata tra le figlie di Magnifico e, premiandola, la manda al ballo. Qui è colpo di fulmine col Principe. A mezzanotte lei, in fuga, non perde la scarpetta ma un bracciale, che Ramiro le riporterà. Una storia d'amore a lieto fine e un gioco di spassosi equivoci tra alcuni dei personaggi più buffi dell'opera italiana. Gioachino Rossini, già famoso ma in forsennata attività, aveva diviso il pubblico romano nel febbraio 1816, con la sua versione del Barbiere di Siviglia, soggetto già musicato da Paisiello, ma presto destinata a scalzarlo nel repertorio. Da allora aveva scritto per Napoli La Gazzetta e uno dei suoi primi esperimenti nell'opera seria, con l'inedito Otello da Shakespeare. Fu solo dopo questo dramma che musicò il libretto di Jacopo Ferretti (il quarto in un anno e, pare in soli trenta giorni) per un altro teatro romano, il Valle, dove Cenerentola andò in scena e conquistò il pubblico.

Alidoro del basso Gabriele Sagona deus ex machina della vicenda

Per il poco tempo a disposizione, i recitativi e alcuni numeri musicali (oggi espunti) furono composti dal collega Agolini. A Verona La Cenerentola torna dal 17 novembre per quattro recite con tutti i brani rossiniani e un cast di affiatati interpreti diretti dal maestro Francesco Lanzillotta, atteso ritorno sul podio di Orchestra di Fondazione Arena e Coro preparato da Roberto Gabbiani. Angelina, la protagonista del titolo, è il mezzosoprano Maria Kataeva, al debutto al Filarmonico, mentre il Principe Don Ramiro è il tenore Pietro Adaini, già applaudito come esordiente proprio in questo ruolo otto anni fa. I buffi mattatori Dandini e Don Magnifico hanno voce e corpo rispettivamente del baritono Alessandro Luongo e del basso Carlo Lepore, mentre le sorellastre Clorinda e Tisbe sono interpretate dal soprano Daniela Cappiello e dal contralto Valeria Girardello, già apprezzate anche nel Festival areniano, come l'Alidoro del basso Gabriele Sagona, deus ex machina della vicenda.

L'opera debutta nell'allestimento del Maggio Musicale Fiorentino

La storia è raccontata dalla regista Manu Lalli con il tono delle fiabe e il gioco frizzante della girandola buffa, senza rinunciare a una recitazione moderna e a un invito ai più giovani ad appropriarsi dei propri sogni. L'opera debutta nell'allestimento del Maggio Musicale Fiorentino, nato per il Giardino di Boboli e ripreso con successo anche al nuovo Teatro, con scene di Roberta Lazzeri e costumi di Gianna Poli. La Cenerentola, capolavoro del belcanto, opera divertente, tenera e pirotecnica, debutta domenica 17 novembre alle 15,30 e replica mercoledì 20 novembre alle 19, venerdì 22 novembre alle 20 e domenica 24 novembre alle 15,30.

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