![]() |
Alessandro Giuli, ministro della Cultura |
ROMA - La Sezione centrale di controllo sulla gestione delle amministrazioni dello Stato della Corte dei conti ha approvato, con Delibera n. 43/2025/G, la relazione sul “Fondo per la Cultura”, istituito nel 2020 nell’ambito delle misure di sostegno legate all’emergenza pandemica - con una dotazione successivamente incrementata fino a 93 milioni di euro - e affidato al ministero della Cultura. Le risorse comprendono contributi da rendicontare destinati a soggetti pubblici e contributi in conto interessi e garanzia, rivolti anche a privati e imprese, a fini di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale. Il contributo soggetto a rendicontazione, inizialmente affidato all’Istituto centrale per la digitalizzazione del patrimonio culturale del ministero della Cultura - Digital Library e poi direttamente gestito dal Dicastero, è stato destinato a interventi di conservazione, restauro e digitalizzazione, con il supporto tecnico di Cassa depositi e prestiti, secondo principi di trasparenza, correttezza e rapida destinazione delle risorse.
Opere celermente iniziate, specie in Toscana, Piemonte ed Emilia-Romagna
Le adesioni al contributo - sottolinea la magistratura contabile - sono uniformi per macroaree, con una giustificazione esauriente delle economie di bilancio. Maggior divario tra i progetti finanziati, tutti comunque prontamente avviati, si è invece rilevato a livello regionale, con una concentrazione maggiore in Toscana e Lombardia e percentuali minime in Abruzzo e Friuli-Venezia Giulia. I contributi in conto interessi, affidati all’Istituto per il credito sportivo e culturale Spa (25 milioni di euro), sono stati completamente spesi per opere celermente iniziate, specie in Toscana, Piemonte ed Emilia-Romagna. Il non elevato livello di impiego dei contributi in conto garanzia, pari a circa il 7% del totale disponibile (10 milioni di euro), suggerisce invece un uso delle risorse più proficuo, in iniziative diverse e più efficaci, sempre a fini di pubblico interesse e conformi a legge. Sul Fondo garanzia – si legge nel documento - l’Istituto per il credito sportivo ha inoltre previsto un sistema di gestione separata degli importi di provenienza privata e di quelli di derivazione pubblica. La magistratura contabile ha raccomandato al Ministero di proseguire nell’attento monitoraggio sull’assegnazione e rendicontazione delle risorse e di valutare la redistribuzione dal Fondo garanzia al Fondo contributo interessi - risultato più efficace, ma allo stato non capiente per le numerose richieste di contributi avanzate - delle somme non utilizzate.
Condividi questo articolo
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
Ricerche Correlate
- Cep, Zen e Brancaccio-Sperone esclusi dai fondi per la scuola
- L'ultimo segreto di Via Volpi, noir psicologico di Paola Minussi
- Fossile di rinoceronte dopo 21 milioni di anni riscrive la storia evolutiva
- Cibi e vini, Luca Iannuzzi: chef e sommelier tra fantasia e creatività
- A Provvidenti poesia e musica diventano voce della cultura
Altre Notizie
Chi siamo Articoli firmati
Cronaca Cultura Spettacolo Sport
Sostienici economicamente
Commenti
Posta un commento