Ricostruzione di genere della storia della Chiesa, Eva Fontana Castelli scrive “Marianna d’Asburgo Lorena"
MILANO - “Marianna d’Asburgo Lorena. Protagonista di una storia rimossa”, per i tipi di Gabrielli editori, è l’ultima fatica letteraria di Eva Fontana Castelli. Studiosa milanese, che da anni si occupa della storia della Compagnia di Gesù e degli istituti ignaziani, femminili e maschili tra Settecento e Ottocento, Fontana Castelli ha dato alle stampe un libro che è una preziosa tessera nel mosaico della ricostruzione di genere della storia della Chiesa, nella sua accezione più ampia e complessa. Uno studio minuzioso, originale e ricco di spunti per nuove e necessarie ricerche, che restituisce vita ad una donna, Marianna d’Asburgo Lorena, blasonata arciduchessa, figlia del granduca Pietro Leopoldo e dell’infanta di Spagna Maria Luisa di Borbone, vittima e protagonista di una società che del passaggio femminile si è poco curata, la cui biografia è rimasta celata per due secoli.
«Il senso di questo studio – dice l’autrice – è quello di ridare a Marianna presenza e voce attraverso una breve biografia e la pubblicazione di alcuni carteggi, riferiti anche ad un particolare periodo della formazione umana e spirituale di Leopoldina Naudet, che di Marianna fu compagna, amica, nella tormentata esperienza paccanarista. La damnatio memoriae che ha colpito l’arciduchessa è da attribuire alla scabrosità e gravità delle accuse mosse a Paccanari e all’epilogo drammatico del processo, che portò alla dispersione dell’istituto».
In un tempo in cui è necessario ricostruire la storia delle donne, anche nella Chiesa, come fa la teologa Adriana Valerio da decenni, questo testo porta un contributo prezioso. Il volume, scritto in modo chiaro e attento, è un viaggio tra sentimenti e storia, un’incursione nei vecchi archivi per riportare luce su tenebre non richieste, ed è parte di una Collana voluta dalle Sorelle della Sacra Famiglia, fondate da Naudet che tanta parte ebbe nella vita di Marianna e tanto apprese e ricevette dall’arciduchessa, badessa di Praga, madre generale dei Padri della fede. Il progetto delle Sorelle ha un’ambizione: ricostruire, attraverso una Collana di studi, la storia della Congregazione, fondata a Verona nel 1816 per opera di Naudet, che fin dall’inizio si dedicò alle donne, alla loro formazione, alla loro crescita spirituale.
In un tempo in cui è necessario ricostruire la storia delle donne, anche nella Chiesa, come fa la teologa Adriana Valerio da decenni, questo testo porta un contributo prezioso. Il volume, scritto in modo chiaro e attento, è un viaggio tra sentimenti e storia, un’incursione nei vecchi archivi per riportare luce su tenebre non richieste, ed è parte di una Collana voluta dalle Sorelle della Sacra Famiglia, fondate da Naudet che tanta parte ebbe nella vita di Marianna e tanto apprese e ricevette dall’arciduchessa, badessa di Praga, madre generale dei Padri della fede. Il progetto delle Sorelle ha un’ambizione: ricostruire, attraverso una Collana di studi, la storia della Congregazione, fondata a Verona nel 1816 per opera di Naudet, che fin dall’inizio si dedicò alle donne, alla loro formazione, alla loro crescita spirituale.
La Collana raccoglie ricerche e documenti su quante interagirono con la fondatrice e con il suo percorso di fede. Una serie di pubblicazioni che hanno e avranno il compito di valorizzare gli scritti della fondatrice della Sorelle della Sacra Famiglia, la sua personalità e la sua opera.
Fontana Castelli dedica la prima parte del volume alla biografia della badessa, ricostruendo le vicende dell’infanzia e della formazione a Firenze; poi la parentesi viennese e l’arrivo a Praga, l'incontro con gli émigrés, la Société du Sacré Coeur e quindi con Niccolò Paccanari, figura centrale nelle scelte religiose dell’arciduchessa; la ricerca fa luce sull’inizio della Compagnia della fede di Gesù e sulla nascita delle Dilette di Gesù. Di grande interesse è il racconto dei viaggi di Marianna che la studiosa ripercorre quali tappe cruciali per le sue scelte di vita: Venezia, Padova, Loreto.
Poi il processo Paccanari, il procedimento inquisitoriale, Marianna che diventa Madre generale dei Padri della fede, fino all’esilio e alla conclusione di una vita che diremmo eccezionale, fuori dalle logiche ecclesiastiche e dinastiche. La seconda parte del lavoro è di grande interesse, invece, per la conoscenza della badessa. L’autrice trascrive il carteggio di Marianna con papa Pio VII e con padre Serafino Mannucci, paccanarista e affida la chiusura del suo lavoro al testamento della protagonista, che viene trascritto.
Appassionato come può essere un romanzo, rigoroso come deve essere un saggio storico, questo libro merita attenzione, suscita attenzione, apre la strada a nuovi percorsi di ricerca.
di Nadia Verdile
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