Magia del teatro come racconti di vita, al Museo di Pietrarsa "Prossima fermata: la stazione dei ricordi"
PORTICI - Sabato 16 febbraio 2019. Portici. Officine Borboniche. Museo di Pietrarsa. Una ventina di anni prima dell’Unità d'Italia, Re Ferdinando inaugurava il tratto di ferrovia Napoli-Portici. Nel Regno delle Due Sicilie, per la prima volta nel nostro Paese, l'umanità viaggiò su un treno a vapore. Eppure ancora oggi in questo luogo si sentono i rumori della ferrovia sempre in uso, mentre, dalle carrozze numerate, sembra di scorgere le scintille della trazione fra le rotaie d’epoca. Se poi il Museo apre le sue porte a eventi speciali, allora può accadere che l'odore del mare si mescoli alle fragranze degli interni lignei e che ci si accomodi in una locomotiva ferma nel tempo, per seguire “Prossima fermata: la stazione dei ricordi”.
Karma - Arte Cultura Teatro, in collaborazione con la Fondazione FS e il Museo di Pietrarsa, onora la città donandole un'esperienza originale: il teatro in un set d’epoca e d'avanguardia. Nell’entusiasmo organizzativo. Antonio Raia sottolinea che: "Anche in questo progetto abbiamo avuto il sostegno del direttore Orvitti che ha accolto subito la nostra proposta. Il Museo di Pietrarsa è diventato un punto di riferimento nel mondo e per noi è un onore poter realizzare spettacoli all’interno. Pietrarsa è un vero e proprio polo Culturale e noi, nel nostro piccolo, vogliamo continuare a dare il nostro contributo".
I visitatori sono divisi in piccoli gruppi che salgono e scendono dalle locomotive dove incontrano pezzi di vita reale. Ciro Pellegrino, Ciro Scherma, Raffaele Parisi, Emiliana Bassolino, Roberta Misticone si avvicendano tra persone e personaggi, pezzi di clowneria e dinamiche surreali si alternano a momenti di grande tensione artistica.
Colpisce la riscrittura tratta da "Il guardiano" di Pinter e da "Casa di bambola"di Ibsen, momenti che costringono a pensare, quanto può essere uguale a se stessa l’umanità? Quattro carrozze differenti dove accomodarsi e rivivere storie non sempre facile da raccontare, soprattutto in assenza del rassicurante spazio teatrale e in presenza di un pubblico disabituato a performance capaci di stili così diversi in luoghi dove l’attore potrebbe essere chiunque fra i visitatori.
Un’idea pensata insieme con Ciro Pellegrino e ben orchestrata da attori di qualità e dalla regia di Antonio Ruocco che a ben ragione dichiara: "Torniamo con questo spettacolo che mi suscita sempre un’emozione incredibile. Gli effetti di una stazione ferroviaria, il viaggio e tutto ciò che ne vien fuori, come se fosse un accadimento reale. Gli spettatori vivranno la magia del teatro come se stessero vivendo racconti di vita quotidiana”.
di Anita Laudando
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