Claudia Rossi Carrera: mentre noi ci impegniamo a diventare persone migliori, altre decidono di dare il peggio

MILANO - Le spiagge senza gli ombrelloni e la gente sono malinconiche e belle. Si vede lo scrosciare delle onde, si vedono i gabbiani volare e posarsi sulle rocce, si sente il profumo di salsedine e si sente l'acqua che scorre senza fermarsi mai. Una pace da tempo dimenticata. Ci si ferma, finalmente, e si assapora il tempo. Qualcosa è cambiato, gli animali si avvicinano alle nostre abitazioni, sembrano sereni. L'aria è così pulita, fresca, da riuscire a sentire il profumo dei fiori attaccati alle siepi. Noti i colori, lo spazio, e la gente più socievole. Che ha proprio bisogno di comunicare. Non potendosi concedere il piacere del contatto fisico, si libera di più con le parole, con i sorrisi; quando prima quando ci si incrociava per la via, ognuno girava la testa dall'altra parte, come per schivarsi.

Negando anche solo il semplice saluto per educazione. Ci si cerca di più al telefono, si lascia andare qualche parola in più. Non eravamo più abituati alla vita più tranquilla, ai tempi più lunghi, al vedersi di più in famiglia. Era una corsa contro il tempo, era l'ansia che attanaglia la gola, era il dimenticarsi di fermarsi e guardare. Ascoltare, sentire.

Ora c'è anche il tuffo nel passato, si riguardano le vecchie fotografie chiuse e dimenticate nella scatola. La musica che ci riporta a quella emozione, a quel luogo, a quella persona che non c'è più. È tornata la nostalgia, il ricordare, il riprovare le emozioni che per correre avevamo dimenticato.

I negozi sono chiusi, i bar e i ristoranti anche. O ci rinchiudiamo in casa, o passeggiamo distanziati con le nostre mascherine a osservare ciò che ci è concesso.

No, non ci puoi andare dall'amico, nemmeno dai nonni. Stai molto più tempo da solo con te stesso, o ti accetti come sei o fai i conti per come migliorare, dove cambiare. Pensi alla persona che vorresti essere o diventare.

Ti reinventi la giornata e la vita ma vai avanti, ti adatti e impari ad apprezzare ciò che hai.

Non tutti i mali vengono per nuocere diceva la nonna. Allora ci impegniamo a guardare positivo.

A diventare persone migliori. Altre hanno deciso di dare il peggio di sé. Forse perché non stavano già bene prima. Quando qualcuno dentro ha qualcosa che gli leva la serenità o la stima in se stesso, non sta bene, anche se talvolta si convince del contrario, e se non sta bene non è in grado di fare bene.

Sono persone sofferenti, non cattive, sono quelle che con rabbia segnalano alla polizia il ragazzetto che camminava senza mascherina tra la gente. Sono quelle che sperano che tutti quanti possano diventare poveri come loro. Sono quelli che ce l'hanno con il sistema e che non gli va bene niente. Sono quelli che sono contenti se a morire sono gli anziani.

Allora, in questo periodo capisci chi avvicinare e chi allontanare. Capisci chi ti vuole bene. Forse è l'occasione giusta per fare un reset della propria vita.

di Claudia Rossi Carrera

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