Nadia Verdile racconta alla Rai le minacce ricevute dalla criminalità

CAMPOBASSO - In una intervista rilasciata a RaiNews TGR Molise (in onda alle ore 14 di domenica 21 marzo 2021 su TGR Molise)), Nadia Verdile racconta la sua vita in  prima fila nella denuncia contro il malaffare delle mafie, non solo nella provincia casertana e in Campania. Originaria di Macchiagodena, è una giornalista de Il Mattino di Napoli, e tra le sue battaglie primeggia quella per la valorizzazione della Reggia di Carditello, che insiste sul territorio comunale di San Tammaro, in provincia di Caserta. L'operatrice dell'informazione è sotto minaccia da parte della criminalità organizzata, avverte che anche il Molise è a rischio, «non bisogna mai abbassare la guardia».

«Il Molise rappresenta un bocconcino succulento per le mafie, la nostra terra è una terra di confine, una terra che può portare tanti vantaggi non solo alla camorra, ma anche 'ndrangheta e sacra corona unita - dichiara Verdile all'intervistatore Mauro Carafa (montaggio di Luca Siravo) -. In molti mi hanno ripetutamente chiesto se ne valesse la pena lottare e denunciare. Ne vale sempre la pena, per me. Quando per Carditello mi arrivò la prima minaccia di morte, l'allora direttore responsabile del mio giornale, Alessandro Barbano, mi chiese se volessi continuare, ma io non ho mai avuto alcuna esitazione nel continuare a proseguire questo mio cammino per le strade della legalità. Non voglio dire che io non abbia paura, ma non ho avuto e non ho esitazioni. Va bene così, mi sento molto soddisfatta di continuare a difendere le mie terre, nel tentativo di fare aprire gli occhi ai cittadini sia del Molise sia della Campania».

La giornalista, sotto minaccia per avere sollecitato la rinascita della Reggia di Carditello, nelle aree della Terra dei Fuochi, ha ricevuto il premio Federico Del Prete per la legalità, proprio nel Real Sito, insieme col procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri. Quest'ultimo va avanti così, guidato da questi concetti: «Io sono innamorato di questo lavoro. Ma se non pensassi che possiamo cambiare, farei altro. Sono un infiltrato in magistratura. La Calabria la cambieremo, nel giro di un paio d’anni la cambieremo. Facendo le cose per come si devono fare».

Ecco, anche Verdile, come Roberto Saviano, come Federica Angeli, tra gli altri, vanno avanti a testa alta «facendo le cose per come si devono fare».

di Istrid Beccanti

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