Monica Guerritore via Change.org chiede lo spettacolo nei teatri antichi

ROMA - È oltre un anno che il mondo dello spettacolo è fermo, senza soluzioni. Solo tavoli, senza risultati. Monica Guerritore, attrice di teatro, cinema e tv, chiede di portare lo spettacolo nei teatri antichi: l’Italia è piena di anfiteatri romani, e Guerritore chiede che non restino vuoti, ma che vengano utilizzati per ridare vita al mondo dello spettacolo, in totale sicurezza perché all’aperto e ridare lavoro a migliaia di persone. Siete d’accordo?

«Fateci ricominciare a lavorare questa estate, nei Teatri Antichi, 9.333 hanno firmato la petizione, arriviamo a 10.000 firme! Basta tavoli, per favore. Fateci ricominciare a lavorare questa estate creando da subito le condizioni  per portare lo spettacolo nei Teatri Antichi greci o romani disseminati  su tutto il territorio nazionale, straordinaria Rete Culturale  per cui  l’Italia è famosa nel mondo. Non permettiamo che restino vuoti, in silenzio anche quest’anno.

Fateci partecipare alla Ricostruzione del nostro Paese mettendoci in grado di lavorare. Porteremo in scena, in ogni teatro all’aperto, i testi classici  che sono ’la memoria dell’Uomo’. Sponsorizziamo all’estero  il nostro Paese anche con un Magico Tour del Dramma Antico richiamo e veicolo anche per il Turismo Culturale: Apuleio, Sofocle, Euripide, Plauto messi in scena con semplicità in tutta Italia: fiaccole, costumi semplici, la forza dei testi e la bellezza dei luoghi. Saremo all’aperto, si rispetteranno le norme di sicurezza con il pubblico distanziato all’ingresso e in platea, tutte le leggi per tenere a freno il diffondersi del Covid-19. Noi torneremo al lavoro  e il pubblico  sarà con noi, a scaldarsi il cuore dopo tanta solitudine e distanza.

Chiediamo per questo  che venga immaginata  una rete  che comprenda i moltissimi Teatri Antichi sul territorio, e che  ci venga messa a disposizione,  permettendo  cosi alle Imprese di Produzione  un numero sufficiente di repliche per coprire i costi di compagnie numerose. Più teatri, più  compagnie al lavoro (attori tecnici maestranze laboratori trasportatori).

Qualcuno (circuiti, Fondazioni, Comuni) dovrà cedere qualcosa. Chiediamo  di  destinare  una parte dei  fondi del Recovery destinato agli Enti Locali ( immagino anche per eventi culturali  e non  solo per sagre ) per coprire  le spese delle aperture delle arene estive.
Dobbiamo partire da questa estate per   inventare il futuro del teatro guardando con occhi nuovi, una nuova opportunità, un nuovo modo nella gestione del prodotto teatro che anche in inverno dovrà poggiare necessariamente su una rete distributiva. Grazie a Dio l’Italia è piena di Teatri Storici e non solo in luoghi bellissimi  ma anche  in luoghi disagiati, là dove anche la  scuola fatica ad essere presente noi con le nostre tournée  ci siamo (se ce ne sarà data ancora la possibilità).

E’ un primo passo verso la a rete dei teatri che deve intendersi ’infrastruttura sociale‘ necessaria come la Scuola e la Sanità. Crea coesione sociale, formazione del cittadino e difesa della lingua italiana.  E’ questa la strada, fare sistema. Il presidente Draghi lo dice chiaro ‘cessione di sovranità per creare filiere che mettano insieme forze  diverse’. Nel nostro caso la rete  è la  strada nuova per ridare dignità e lavoro a un settore massacrato  senza fare solo affidamento sullo Stato. Cominciamo con l’estate.

Firmate la petizione su petizione Change.org! Se non  vi farete sentire voi noi non ce la faremo. E il Teatro, con le sue sole forze,  scomparirà. Questa petizione è promossa in favore  del Teatro/Spettacolo teatrale: produttori privati, Imprese Stabili di Produzione, maestranze, scenografi, costumisti, tecnici, attrici e attori, sarte di scena, trasportatori».

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