ROMA - Junk food, alcool e tabacco nei reality show e nei programmi in streaming. I pessimi esempi per gli ascoltatori. Codacons: servono regole precise per limitare o eliminare del tutto i messaggi sbagliati. L'Associazione chiede l'intervento dell'Autorità garante per l'infanzia e adolescenza e dell'Antitrust per possibile pubblicità occulta.
Un tema troppo spesso sottovalutato ma che ancora ha una fortissima influenza sui ragazzi italiani è quello relativo alla costante ed assidua presenza di alcool, tabacco e cibo spazzatura (il c.d. "junk food") nei reality show e nei programmi disponibili sulle piattaforme in streaming spesso rivolti soprattutto ad un pubblico più giovane. Uno studio pubblicato sul Journal of Public Health dai ricercatori dell’Università di Nottingham, nel Regno Unito, ha scoperto che su 13.200 minuti e 264 episodi valutati il tabacco era presente in 227 minuti di 43 episodi, l’alcol in oltre 5.100 minuti di 258 episodi e il cibo spazzatura in 1.750 minuti di 234 episodi.
In molti casi, soprattutto per quanto riguarda l'alcool, risultavano ben visibili i marchi con un primato assoluto della birra Peroni, presente 101 volte. Il junk food è risultato solo di poco indietro: è apparso nel 39% degli episodi con 93 diversi brand. Manco a dirlo, la Coca-Cola l’ha fatta da padrona, comparendo 87 volte, seguita dalle Pringles (44 volte).
"È un tema che non dobbiamo né possiamo sottovalutare perché dobbiamo pensare che i ragazzi sono altamente influenzabili a questo tipo di messaggio, ed il rischio è che assumano fin da piccoli abitudini alimentari e salutari errate - denuncia il presidente nazionale del Codacons, Marco Donzelli - non siamo a favore della censura, né a limitazioni in campo artistico, ma bisogna fare massima attenzione a cosa i nostri ragazzi vengono costantemente esposti. Fumo, alcool sono sostanze che provocano solamente dei danni all'organismo umano e devono essere severamente limitate, ma anche il cibo spazzatura deve essere guardato con una certa apprensione. Chiediamo all'Autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza ed all'Antitrust di svolgere gli opportuni controlli".
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