![]() |
Paola Minaccioni al Teatro Carcano di Milano, fotografia di Michela Farabella |
MILANO - Elena, la Matta: novanta minuti di emozione pura, il monologo di Paola Minaccioni incanta Milano con una storia di coraggio e resistenza. Giovedì 27 febbraio 2025 il Teatro Carcano di Milano ha ospitato la prima dello spettacolo "Elena, la matta", con una straordinaria Paola Minaccioni nel ruolo di protagonista. La pièce, in scena fino al 2 marzo, racconta la vita di Elena Di Porto, una figura storica del ghetto ebraico di Roma durante il periodo fascista. Elena Di Porto, nata nel 1912, era conosciuta come la "matta" del ghetto romano. Antifascista convinta e donna dal carattere ribelle, fu spesso emarginata e internata in ospedali psichiatrici a causa del suo comportamento anticonformista. La sua storia è stata riportata alla luce grazie al libro "La matta di Piazza Giudìa" di Gaetano Petraglia, che ha ispirato la drammaturgia di Elisabetta Fiorito per questo spettacolo. La regia di Giancarlo Nicoletti ha saputo orchestrare sapientemente gli elementi scenici, creando un'atmosfera che trasporta il pubblico nell'Italia degli anni '40, tra le leggi razziali e le persecuzioni.
Paola Minaccioni si trasforma in Elena Di Porto
Le musiche originali di Valerio Guaraldi, eseguite dal vivo insieme a Claudio Giusti, hanno arricchito la narrazione, sottolineando i momenti di maggiore intensità emotiva. Paola Minaccioni ha offerto una performance intensa e commovente, incarnando con autenticità la complessità di Elena Di Porto. Lo spettacolo Elena, la Matta, al quale ho assistito, si sviluppa interamente attraverso un intenso monologo di 90 minuti, durante i quali Paola Minaccioni si trasforma in Elena Di Porto, trasportando il pubblico in un viaggio tra lucida follia, dolore e resistenza. La sua performance è un crescendo di emozioni, in bilico tra ironia e tragedia, con un ritmo serrato che non lascia tregua agli spettatori. Senza mai uscire di scena, l’attrice riempie lo spazio con una presenza magnetica, accompagnata solo dalle musiche dal vivo di Valerio Guaraldi e Claudio Giusti, che sottolineano i passaggi più toccanti. Il linguaggio è crudo, diretto, a volte surreale, ma sempre autentico, a tratti commovente.
Un monologo che non è solo una grande performance teatrale
La sua interpretazione ha messo in luce non solo la sofferenza e la follia apparente della protagonista, ma anche la sua forza interiore e il coraggio di opporsi alle ingiustizie del regime fascista. La scenografia di Alessandro Chiti e i costumi di Giulia Pagliarulo hanno contribuito a ricreare fedelmente l'ambiente dell'epoca, mentre il disegno luci di Gerardo Buzzanca ha enfatizzato i contrasti tra i momenti di speranza e quelli di disperazione. Il pubblico milanese ha accolto lo spettacolo con entusiasmo, tributando a Paola Minaccioni e all'intero cast una standing ovation al termine della rappresentazione. "Elena, la matta" si conferma così un'opera di grande rilevanza culturale e storica, capace di far riflettere sulle atrocità del passato e sull'importanza della memoria. Novanta minuti di pura immersione nella mente di Elena in cui il pubblico si trova coinvolto, commosso e inevitabilmente trasformato. Un monologo che non è solo una grande performance teatrale, ma un atto di memoria e di denuncia capace di risvegliare coscienze e lasciare un segno indelebile. In un periodo in cui è fondamentale mantenere viva la memoria storica, opere come "Elena, la matta" svolgono un ruolo cruciale nel sensibilizzare gli italiani su temi di grande importanza sociale e culturale.
di Michela Farabella
Ricerche Correlate
- Israele e Palestina, futuro di pace comprendendo il passato
- Taormina Film Festival, premio alla carriera a Martin Scorsese
- Vinicio Capossela al Salone del Libro di Torino con Il bosco di Renato
- Arena di Verona Opera Festival apre col Nabucco di Stefano Poda
- Ado, al cinema il concerto della cantante che non mostra il volto
- Leone XIV: prevalgono parole gridate, fake news e tesi irrazionali
- Ricorso delle guide turistiche, il Tar decide il 14 ottobre 2025
- Frankenstein, la donna-creatrice teme la potenza della propria opera
- Nome Leone XIV per rispondere a rivoluzione industriale e intelligenza artificiale
- Papa Leone XIV deve avere la forza di seguire i passi di Francesco
- Elena, la Matta. Storia tutta al femminile con una magnifica Paola Minaccioni
- AGG on the Road, Anton Giulio Grande incanta con eleganza e sensualità
- Grenoble autunno-inverno 2024 di Moncler per strabiliare
- Idee regalo uniche e ultime novità per il Natale del 2023
Altre Notizie
Commenti
Posta un commento