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Anna Bigai, presidente dell'Associazione nazionale guide turistiche |
ROMA - È con molto stupore che l'Associazione nazionale guide turistiche apprende dell'agitazione che serpeggia tra le altre sigle di guide turistiche a causa della proposizione di un ricorso al Tar avverso il bando di concorso avviato dal ministero del Turismo. A onore del vero, infatti, Angt, partecipando attivamente a ogni incontro propedeutico alla stesura della legge e del Decreto ministeriale conseguente, ha sempre e da sempre, evidenziato che si tratta di una riforma che nella sostanza non tutela la professione di guida turistica e non tutela il fruitore finale del servizio nel godere di una prestazione professionale adeguata all'importanza del nostro patrimonio storico culturale e artistico e all'altezza delle aspettative, ma piuttosto una liberalizzazione sotto mentite spoglie. Da sempre Angt ha espresso le sue doglianze in tutti i tavoli di trattativa possibili per tentare di modificare i capisaldi di una legge che ritiene a detrimento del valore della professione, rimanendo, tristemente e ingiustificatamente inascoltata.
L'importanza di questa professione anche sotto il profilo economico e sociale del Paese
Tale e tanto è l'interesse dell'Associazione nazionale guide turistiche alla tutela della professione che si è scelto - a differenza di altre sigle che hanno manifestato soltanto un tardivo malcontento verso la legge e verso il decreto alla chiusura del bando lamentando l’elevato numero di iscrizioni allo stesso ( circa 27.0000) senza tuttavia procedere fattivamente a fare nulla di concreto -, di impugnare innanzi al Tar non solo il Decreto ministeriale n. 88 del 2024, ma anche, e come era ovvio, il bando, trattandosi di atto consequenziale. A differenza delle altre sigle, disposte a qualunque legge per un bando, Angt ritiene di dover pretendere una legge che concretamente rappresenti una svolta positiva per la professione, consentendo certamente lo sblocco delle abilitazioni, che molto sta a cuore anche a questa sigla, ma soprattutto evidenzi, garantisca e promuova l'importanza di questa professione anche sotto il profilo economico e sociale del Paese; tutto ciò, ovviamente, anche a costo di esercitare i propri legittimi diritti d'impugnazione. Angt confida che il giudice amministrativo saprà concretamente apprezzare le antinomie e le manchevolezze del decreto ministeriale e del bando, per come ampiamente descritte nei ricorsi presentati e conseguentemente provveda alla sospensione del bando.
Anna Bigai (presidente dell'Associazione nazionale guide turistiche)
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