Sequestrata area di trasferenza utilizzata come discarica abusiva

I carabinieri sequestrano una discarica di rifiuti a Cimitile
I carabinieri sequestrano una discarica di rifiuti a Cimitile

CIMITILE - Venerdì 17 ottobre 2025, i carabinieri del Noe di Napoli e della Compagnia di Nola, hanno dato esecuzione al “Decreto di sequestro preventivo”, emesso dal Giudice per le indagini preliminari presso il tribunale di Nola su richiesta della locale procura della Repubblica, di un’area di trasferenza sita nel comune di Cimitile (Napoli), alla via San Donato, utilizzata in effetti quale discarica abusiva. Le indagini, condotte dal Reparto speciale dell’Arma dei carabinieri e dalla stazione carabinieri di Cimitile e originatesi a seguito di denuncia da parte dell’assessore all’Ambiente del Comune di Cimitile, che riferiva di uno sversamento abusivo di rifiuti provenienti dal comune di Comiziano (Napoli) nell’area dell’ex macello di via San Donato nel comune di Cimitile, hanno riguardato la gestione (raccolta, trasporto e smaltimento) illecita degli Rsu dei sopracitati comuni da parte della società S.I.A. (Soluzioni Integrate Ambientali) Srl.

Rifiuti pericolosi quali contenitori in plastica e in metallo intrisi di smalti, vernici e solventi

L’area, oggetto di attenzione da parte degli investigatori, è un autoparco, adibito alla trasferenza degli Rsu raccolti sulle strade comunali, in attesa del definitivo conferimento presso impianti autorizzati. La stessa nel corso del tempo è stata invece utilizzata quale illecito sito di stoccaggio degli stessi rifiuti, alcuni dei quali abbandonati sul nudo terreno e altri, depositati all’interno di cassoni scarrabili, comunque esposti agli agenti atmosferici. Gli elementi probatori, raccolti nel corso delle indagini, hanno consentito di documentare continuative attività di abbandono sul nudo terreno di cumuli di rifiuti sia non pericolosi (derivanti dal servizio di raccolta degli Rsu), sia pericolosi (quali contenitori in plastica e in metallo intrisi di smalti, vernici, solventi oltre che oli esausti sia vegetali sia minerali), in un’area non autorizzata, da adibire esclusivamente ad area di sosta degli automezzi della società assegnataria del servizio.

Condotta una illecita attività di gestione rifiuti pericolosi e non pericolosi

Dall’esame delle immagini estrapolate dai sistemi di video ripresa, installati presso l’area oggetto d’indagine, è emerso altresì che l’attività illecita si protraeva almeno dal mese di febbraio 2025, con conseguente concreto pericolo di un grave inquinamento del suolo, esposto ai percolamenti dei rifiuti abbandonati. L’amministratore unico della società sottoposta a indagine veniva deferita in s.l. per aver condotta una illecita attività di gestione rifiuti pericolosi e non pericolosi. Nello stesso contesto, i carabinieri procedevano al sequestro degli automezzi presenti nell’area sottoposta a sequestro e ai cumuli di rifiuti ivi presenti. Il Gip presso il tribunale di Nola, nel contesto del provvedimento cautelare, ha evidenziato il pericolo concreto che l’area, oggetto d’indagine, lasciata nella libera disponibilità dell’indagata, possa assumere funzione strumentale rispetto alla prosecuzione e/o aggravamento delle conseguenze del reato contestato, aggravando l’inquinamento già causato. Il provvedimento adottato è una misura cautelare, come tale sottoposta a impugnazione, e i soggetti indagati non possono essere ritenuti responsabili delle condotte a loro ascritte sino alla definizione del giudizio con sentenza passata in giudicato.
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