Personale della scuola, perché il punteggio al termine di un triennio?

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rosolino cicero presidente di ancodis
Rosolino Cicero, presidente di Ancodis

ROMA - Ancodis: mobilità scuola 2025/2028, punteggio del servizio e quattro domande. La sottoscrizione della nuova ipotesi di Contratto collettivo nazionale integrativo (Ccni) per il triennio 2025-2028 stabilisce le procedure di mobilità per il personale della scuola. In attesa della pubblicazione delle ordinanze ministeriali che daranno avvio nel mese di febbraio 2025 alle operazioni di mobilità per l’anno scolastico 2025-2026 Ancodis (Associazione nazionale dei collaboratori dei dirigenti scolastici ) vuole porre attenzione al punto I della Sezione A3 relativa alla Tabella di valutazione titoli che prevede la novità di un punteggio aggiuntivo per il servizio di tutor e orientatore: sono, infatti, previsti 3 punti alla fine del triennio e soltanto per la mobilità territoriale per il docente che ha effettuato per almeno un triennio scolastico continuativo nella medesima istituzione scolastica il ruolo di tutor e/o orientatore. Siamo di fronte a una scelta politico-sindacale sorprendente che suscita quattro domande:

Tacito dissenso senza nulla contestare?

1) Perché sono state escluse tutte le altre figure di sistema previste dalle vigenti norme giuridiche, risorse professionali interessate in specifici percorsi di formazione, impegnate quotidianamente nel funzionamento organizzativo e didattico delle loro scuole?
2) Perché il punteggio assegnato è soltanto al termine di un triennio?
3) Perché si è tenuto conto di questo servizio aggiuntivo per la mobilità volontaria e non – a garanzia della permanenza - per la graduatoria interna di istituto?
4) Le colleghe e i colleghi interessati preferiscono restare in un rassegnato e tacito dissenso senza nulla contestare?

Forse è il momento di scendere in campo

Crediamo che la scelta sia iniqua, incomprensibile e demotivante per le decine di migliaia di docenti che hanno responsabilmente accettato di assumere incarichi aggiuntivi per il funzionamento delle loro scuole e per il miglioramento dell’offerta formativa. Non riconoscere tutto questo significa restare indifferenti di fronte al loro lavoro e umiliare le loro professionalità che meritano senza alcun dubbio attenzione e rispetto da parte del Ministero, delle forze politiche, delle associazioni di categoria e delle Organizzazioni sindacali. Forse è il momento di scendere in campo consapevoli che siamo nella governance scolastica la componente più numerosa e che senza il nostro quotidiano lavoro aggiuntivo il diritto allo studio per gli alunni e la qualità del servizio per la comunità scolastica sarebbero significativamente compromessi.

di Rosolino Cicero (presidente Ancodis)

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