MILANO - Matthias Pintscher debutta al Teatro alla Scala e dirige il suo concerto per violino mar’eh. Solista Ilya Gringolts. Lunedì 18 marzo 2024 il direttore e compositore Matthias Pintscher per la prima volta alla Scala: Ilya Gringolts interpreta il concerto per violino mar’eh. In programma brani di Stravinskij, Fauré e Debussy. È atteso lunedì alle ore 20 il debutto milanese di Matthias Pintscher, direttore e compositore tedesco che ha appena terminato uno straordinario decennio alla guida dell’Ensemble Intercontemporain. Pintscher si presenta con il suo concerto per violino e orchestra mar’eh interpretato da Ilya Gringolts – anch’egli per la prima volta al Piermarini – incorniciato da Le chant du rossignol di Igor Stravinskij, Masques et bergamasques di Gabriel Fauré e La mer di Claude Debussy. Un programma che prosegue l’affondo nella musica francese di inizio Novecento cominciato nell’ultimo concerto, quando Philippe Jordan ha diretto Debussy e Ravel.
Matthias Pintscher dal 2024 è direttore musicale della Kansas City Symphony
Matthias Pintscher è conosciuto come uno dei più importanti compositori contemporanei e le sue opere appaiono spesso nei programmi delle principali orchestre sinfoniche. Nell’agosto 2021 è stato al centro di una settimana di programmazione al Suntory Hall Summer Festival con la Tokyo Symphony Orchestra mentre il suo terzo concerto per violino, Assonanza, scritto per Leila Josefowicz, è stato eseguito in prima mondiale nel gennaio 2022 con la Cincinnati Symphony. Pintscher si dedica con altrettanta dedizione alla direzione d’orchestra. Nei dieci anni di direzione all’Ensemble Intercontemporain, iconico ensemble parigino fondato da Pierre Boulez nel 1980 e vincitore del Premio Polar 2022 dell’Accademia Reale Svedese, ha continuato e ampliato la coltivazione di nuove opere di compositori emergenti del XXI secolo, accanto alle esecuzioni di opere iconiche dell’avanguardia del XX secolo, e ha guidato l’Ensemble nella creazione di decine di prime mondiali, nella registrazione di cd e in tournée in tutto il mondo. Dal 2024 è direttore musicale della Kansas City Symphony.
L’orchestra risponde a ciò che il violino evoca e poi realizza la propria melodia
«Mar’eh è una parola ebraica che significa “volto, segno”. Può anche significare l’aura di un volto, una bella visione, qualcosa di meraviglioso che appare improvvisamente davanti a te. La “meravigliosa apparizione” è una metafora dell’aura sonora dell’intero concerto. mar’eh materializza continuamente nuovi suoni dal nulla, con il violino che agisce da protagonista. Ho cercato di modellare l’intera opera in modo molto simile a un song, in modo che il violino cominci all’inizio e tracci una linea – o la sua visione – fino alla fine, nei registri più vari, spesso molto acuti, fino a poter esser continuata solo negli armonici. È un continuo scandire una linea. Come parte della sonorità trasparente, l’orchestra risponde a ciò che il violino evoca e poi realizza la propria melodia», spiega Pintscher.
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