Coronavirus. Finirà e, finirà grazie a medici, infermieri e a tutti i sanitari che hanno lavorato senza sosta. Covid-19
COMO - Finirà. Il corona virus finirà, come tutte le pestilenze che nei secoli hanno afflitto l'umanità.
Muterà, cambierà forma, si attenuerà; rimarrà presente nella lista delle malattie che ci perseguiteranno, speriamo in maniera più blanda come prevista dagli epidemiologi.
Muterà, cambierà forma, si attenuerà; rimarrà presente nella lista delle malattie che ci perseguiteranno, speriamo in maniera più blanda come prevista dagli epidemiologi.
Ma finirà.
Riflettendo su quanto sto leggendo in questi giorni, sulle varie reazioni e modi di comportarsi mi sento di aggiungere quanto segue: finirà, di certo non grazie ai polemici – ai disfattisti – ai seminatori di odio – agli sciacalli che si approfittano anche di questa tragedia per far passare il loro falso messaggio – a chi si è approfittato per mettersi in mostra e vendere qualcosa di suo, facendo finta di essere un buon samaritano – alle commesse che hanno spalmato in rete tutti i difetti dei loro clienti e tutte le cose che hanno comperato, senza conoscerne la ragione – a chi esce fregandosene di se stesso e degli altri - a chi ha offeso invece di spiegare – a quelli che invocano il fascismo e poi non sanno nemmeno rispettare le regole date in caso d'emergenza - a quelli “ci fanno lavorare” - a coloro “e adesso chiudono e l'economia crollerà”, magari gli stessi che si lamentavano quando le ditte lavoravano - a chi “Io avrei fatto così” - a quelli che basta puntare il dito.
Finirà e, finirà grazie ai medici – agli infermieri - a tutti i sanitari che hanno lavorato senza sosta, senza lamentarsi, spesso ammalandosi a sua volta – alle commesse che hanno saputo donare un sorriso anche in questo frangente – a quelli che non hanno giudicato, ma nel possibile sostenuto e aiutato – a chi ha lavorato perché il materiale da loro prodotto è utile alla Nazione – a chi ha rispettato le regole – a chi non si è lamentato delle regole.
Ecco, tutto quanto finirà, ma la memoria su chi c'è e chi non c'è stato, quella rimarrà.
Riflettendo su quanto sto leggendo in questi giorni, sulle varie reazioni e modi di comportarsi mi sento di aggiungere quanto segue: finirà, di certo non grazie ai polemici – ai disfattisti – ai seminatori di odio – agli sciacalli che si approfittano anche di questa tragedia per far passare il loro falso messaggio – a chi si è approfittato per mettersi in mostra e vendere qualcosa di suo, facendo finta di essere un buon samaritano – alle commesse che hanno spalmato in rete tutti i difetti dei loro clienti e tutte le cose che hanno comperato, senza conoscerne la ragione – a chi esce fregandosene di se stesso e degli altri - a chi ha offeso invece di spiegare – a quelli che invocano il fascismo e poi non sanno nemmeno rispettare le regole date in caso d'emergenza - a quelli “ci fanno lavorare” - a coloro “e adesso chiudono e l'economia crollerà”, magari gli stessi che si lamentavano quando le ditte lavoravano - a chi “Io avrei fatto così” - a quelli che basta puntare il dito.
Finirà e, finirà grazie ai medici – agli infermieri - a tutti i sanitari che hanno lavorato senza sosta, senza lamentarsi, spesso ammalandosi a sua volta – alle commesse che hanno saputo donare un sorriso anche in questo frangente – a quelli che non hanno giudicato, ma nel possibile sostenuto e aiutato – a chi ha lavorato perché il materiale da loro prodotto è utile alla Nazione – a chi ha rispettato le regole – a chi non si è lamentato delle regole.
Ecco, tutto quanto finirà, ma la memoria su chi c'è e chi non c'è stato, quella rimarrà.
di Miriam Ballerini
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