Presepe di Solbiate Arno, occhi rapiti da particolari ricreati alla perfezione

COMO - Gruppo amici del presepe di Solbiate Arno, Varese. Quest'anno, come avrete notato, mi sono particolarmente dedicata alla visita dei presepi. Mi affascina il lavoro manuale che sa ricreare atmosfere e mettere in scena ambientazioni e momenti importanti per la nostra religione cristiana; ma che diventano apprezzabili anche per chi li vede solo con un occhio artistico. La Chiesa vecchia di San Maurizio a Solbiate Arno, ogni anno viene aperta per permettere la visita ai  manufatti allestiti dal gruppo amici del presepe.

Mi ha fatto sorridere che, appena varcata la soglia, è partita la musica di una versione di jingle bells “roccheggiante”! Seguita, poi, da altre canzoni natalizie suonate in modo più tradizionale. Bellissima la frase che subito troviamo all'ingresso e che ci introduce nel meraviglioso mondo dei presepi: “Ad ogni uomo … a te bambino, ragazzo, adolescente, giovane, adulto, anziano … a te che credi in un mondo unito, a te che sei in ricerca, a te amico, fratello, figlio … dietro ogni statua ed ogni paesaggio c'è un volto, una storia … chiedi a Dio i suoi occhi e in silenzio contempla …”. Non sono moltissime le ricostruzioni che troviamo, circa una decina, ma sono così accurate da perderci svariati minuti per osservarle.

Ognuna di loro ci fa addentrare nei vari momenti biblici: la natività, oppure la visita dei re magi, o l'Arcangelo Gabriele e la sua Annunciazione. Le statuine, a un certo punto, sono le cose che meno si guardano, perché gli occhi vengono rapiti dai particolari ricreati alla perfezione: dei barili piccolissimi, o le ceste. Le aie con gli animali e gli arnesi tipici della vita contadina.

Alcuni presepi sono posti nelle grotte, con intorno alberi e varia vegetazione. Altri sono riprodotti in cascinali, con le case fatte di veri piccoli mattoni in sasso. Sono stati utilizzati tutti materiali di recupero: pezzetti di legno, sassi, muschi, sabbia... Ci sono poi dei veri e propri piccoli gioielli: come le selle sulla schiena dei cammelli. Si notano l'accuratezza, il lavoro che sfocia proprio nella passione di quello che si sta creando, non contando più la fatica e la pazienza, ma al risultato. Il tutto è visitabile fino circa a metà gennaio. Una gita piacevole che vi consiglio.

di Miriam Ballerini

Foto di Aldo Colnago

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