Marco Salvario con L'Artista nell'imprevedibilità del destino

l artista marco salvario
L'artista, di Marco Salvario

COMO - L'Artista, libro di Marco Salvario (2024 StreetLib). Seguo Salvario da anni e mi sono sempre addentrata con piacere nelle sue storie: surreali, horror, soprattutto nei racconti realisti dove, a mio parere, riesce sempre a dare il meglio di sé. In questo suo nuovo lavoro ci troviamo a conoscere Mario, un pittore, un artista puro. Introverso e timido che vorrebbe solo dipingere e non essere costretto a mettersi in mostra. Invece è circondato da personaggi egocentrici e accaparratori come Balagotti, un critico d'arte: “È un imbonitore, un buffone, un istrione da strapazzo”. E Pettrini, gallerista: “...sorrideva ondeggiando compiaciuto e ridente, solo ogni tanto lanciava uno sguardo alle tele appese e sembrava che un dubbio lo rodesse, ma dopo un attimo ritrovava la sua serenità”. Salvario è un abile caratterista, che non scade nella macchietta, bensì sa cogliere in maniera chirurgica pregi e difetti delle persone: “Lo ammetto, di lui amo la voce chiara dal tono suadente e vivace, abilmente ermafrodita, ora da maschio e ora da femmina, che riesce a rendere seducente ogni frase che pronuncia”.

Salvario fa i conti con i cambiamenti e con il mostrare come i sentimenti possano aiutare

L'artista è un racconto lungo che parte da una mostra di quadri, presentandoci tutte le persone che gravitano intorno a Mario, per poi scavalcare tutto quel mondo e andare oltre, prendendo una strada che pareva non essere segnata sulla nostra cartina. Mario è sposato con Silvia, sua musa ispiratrice e suo grande amore. Ma d'improvviso tutto cambia. Ci spiega benissimo il passaggio lo stesso autore: “Mi viene in mente il Grido di Munch, tuttavia non è quello che voglio fare rivivere”. Infatti i due hanno un brutto incidente dove Silvia perde la vita e Mario ha perso le gambe e si ritrova con la schiena immobilizzata. Qui ci addentriamo nella sofferenza dell'artista, dell'uomo. Pagine dove viviamo la sua sofferenza e i passaggi che lo portano, lentamente, a risorgere. Mario si trova prigioniero della sua casa, aiutato da Vania e la figlia Carlotta. Di nuovo Salvario fa i conti con i cambiamenti e con il mostrarci come i sentimenti e le occasioni possano aiutare Mario a risalire la china.

L'arte spina dorsale stessa dell'individuo

Un racconto intenso, dove troviamo il pane di cui ci nutriamo tutti quotidianamente: quello dell'imprevedibilità del destino. Cosa ci accadrà non ci è dato sapere, e nemmeno possiamo prevedere come affronteremo il domani. Viviamo con Mario la sua storia, il suo dolore, i suoi ricordi. L'arte che lo sostiene, perché spesso l'arte è la spina dorsale stessa dell'individuo. Per sapere cosa accadrà a quest'uomo bisogna arrivare fino alla fine. Un testo che insegna, fra l'ironia e la serietà del racconto, Salvario ci fa strada in un ampio pezzo di vita: la vita di questo artista.

di Miriam Ballerini

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