I Ragazzi di Busalacchi. lo Sbarco Alleato sulla Costa Iblea, il nuovo libro di Giuseppe Carbonaro

RAGUSA - Appuntamenti con la storia: Lo Sbarco Alleato in Sicilia nel 1943. Sabato 15 giugno 2019, alle ore 17, verrà presentato presso la Libreria Flaccavento di Ragusa il nuovo libro di Giuseppe Carbonaro, "I Ragazzi di Busalacchi" lo Sbarco Alleato sulla Costa Iblea, edizioni Affinita Elettive.
L'evento si svolge nell'ambito della manifestazione Libri in festa nella sezione Extra Volume.
Converserà con l'autore Vincenzo Jannuzzi.

Il giorno successivo domenica 16 giugno presso la "Società Operaia "Garibaldi" (Via Garibaldi) di Ispica il professore Luigi Blanco e l'editore introdurranno l'autore. Il libro narra le fasi dello sbarco anglo-canadese sulla costa iblea nel luglio del 1943. Giuseppe Carbonaro nella vita fa il medico ma per passione da sempre raccoglie foto, documenti, storie di vita vissuta e libri che riguardano lo sbarco. Tutto il racconto è stracolmo di dati e citazioni: una miniera di informazioni. Il libro si rivolge soprattutto ai giovani, che non conobbero quelle dure esperienze dei loro avi.

”La storia è maestra di vita” e solo conoscendo gli eventi del passato si possono evitare gli stessi errori.Tanti racconti sono stati riferiti da testimoni oculari, gli anziani protagonisti dei terribili eventi e da lui consultati. Abbiamo scelto, tra le tante, tre storie che meritano di essere divulgate e che attendono da troppi anni in silenzio.

"A Ispica e nel suo litorale gli alleati li aspettavano da giorni. Non per dargli il benvenuto, come è accaduto successivamente altrove, ma per cercare di opporsi all'invasione. Sono i "ragazzi "di Busalacchi e di Argenziano che daranno filo da torcere agli alleati a Ispica, a Rosolini e a Modica presso al quadrivio della Sorda. Giuseppe Busalacchi, pluridecorato della prima prima guerra mondiale e ferito ad una gamba, comandava un reparto di soldati del Gruppo Tattico Sud che, quando e' arrivato il momento, non si sono sbandati scappando come tanti altri. No, sono andati al contrattacco e sono morti. A centinaia."

"Da Niscemi si domina il litorale di Gela dall'alto e tutte le navi ed i mezzi da sbarco erano ben visibili all’alba del giorno dell’invasione. Una scena impressionante! I nostri bersaglieri, di stanza a Niscemi, sono partiti per combattere alla volta di Gela che dista circa 15 km. Sono partiti con i loro elmetti piumati, il fucile a tracolla e... in bicicletta; sì, in bicicletta perché le loro motociclette erano rimaste in Tunisia durante la ritirata, senza benzina. Sono partiti e non sono più tornati."

"Prima dello sbarco il Comando della Marina invio' 12 sommergibili per intercettare le navi americane ma purtroppo 11 furono affondati con tutto l'equipaggio e solo uno riuscì, alcuni giorni dopo, a rientrare alla base a Siracusa. Questi sfortunati italiani non sapevano che i vertici della Marina avevano consegnato, prima dell'armistizio, il porto di Siracusa e quello di Augusta  agli anglo-americani, senza sparare un colpo. Furono cannoneggiati e affondati proprio quando ritenevano di essere al sicuro, a casa."

All’immediatezza della verità storica, rigorosamente vagliata, si accompagnano l’uso certosino delle fonti scritte, esplorate negli archivi nazionali con un’ampio ed eloquente corredo di foto d’epoca.

L’opera, severa denuncia di una politica che causò la guerra, esalta l’eroica resistenza delle nostre truppe immolatesi per cercare di difendere il suolo della patria, pur nella disperata consapevolezza della sconfitta: “Il vero coraggio è quello di sapere di perdere prima di iniziare a combattere ed iniziare lo stesso”. Nel contempo delinea la precarietà della strategia anglo-americana, che si impose alla nostra difesa solo per la superiorità numerica e tecnologica.

Sono tanti gli spunti di riflessione e i quesiti che pone l'autore in merito a questa fase della nostra storia recente: Come mai in Italia la storiografia tende a passare sotto silenzio l'aspra lotta che si é combattuta in Sicilia nel 1943 e solo nei resoconti di guerra di Canadesi, Inglesi ed Americani si fanno precisi riferimenti alla resistenza da loro incontrata? L’occupazione della Sicilia non fu una semplice passeggiata per gli invasori. A Gela la divisione italiana Livorno rioccupo' la città e i mezzi corazzati tedeschi arrivarono a poche centinaia di metri dalla spiaggia dove gli americani stavano sbarcando. Rammentiamo anche i durissimi combattimenti alla foce del Simeto.

Come si viveva a Ispica e nel Ragusano nel 1943 prima dello sbarco? Cosa erano l'AMGOT, I NAP e le AM LIRE? Quale è stato il ruolo svolto dal Re, dalla Regia Marina, dalla nobiltà e dalla mafia in questo frangente? Quanto è durata l'operazione "Husky" che ha portato all'occupazione della Sicilia e quante vite umane è costata ?

”Mai più guerre” è l’accorato monito finale dell’autore.

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