ROMA - Inps comunica i dati dell'Osservatorio sui lavoratori dipendenti pubblici. Nel 2017 il numero di lavoratori dipendenti pubblici con almeno una giornata retribuita nell’anno è risultato pari a 3.561.432 (+0,5% rispetto al 2016), con una retribuzione media di 31.981 euro e una media di 290 giornate retribuite.
Il gruppo contrattuale più numeroso è quello della Scuola con il 36,3% dei lavoratori, seguito dal Servizio Sanitario con il 19,1%, dalle Amministrazioni locali (Regioni, Province, Comuni) con il 16,5% e dalle Forze Armate, Corpi di polizia e Vigili del Fuoco con il 14,6%. Scuola e Servizio sanitario sono anche gli unici due gruppi contrattuali in cui nel 2017 si registra una variazione positiva rispetto al 2016, rispettivamente +2,9% e +0,8%, mentre tutti gli altri gruppi hanno registrato variazioni negative.
Rispetto alla tipologia contrattuale, l'Istituto nazionale previdenza sociale evidenzia che il numero di lavoratori dipendenti pubblici con contratto a tempo indeterminato nel 2017 è pari a 3.138.611 lavoratori, più dell’88% del totale, con una retribuzione media annua di euro 34.334 e 304 giornate medie retribuite.
Il gruppo contrattuale della Scuola è quello modale nella tipologia contrattuale a tempo determinato con quasi il 64%, con la retribuzione media annua più bassa pari a 10.297 euro e solo 146 giornate medie retribuite.
Per quanto concerne la struttura per età emerge che, nel 2017, la classe di età modale è quella tra i 50 e i 54 anni con 689.127 dipendenti (19,3% sul totale). Il 96% della collettività ha età maggiore di 30 anni.
Rispetto al genere, i lavoratori maschi rappresentano il 41,8% della distribuzione nel complesso; rispetto alle classi di età si osserva che solo nelle classi dei più giovani, fino a 24 anni, i maschi sono prevalenti raggiungendo quasi la quota del 70%.
Nelle classi di età tra 40 e 64 anni il divario per genere si accentua con una netta prevalenza delle femmine a quota 60%.
La retribuzione media annua nel 2017, pari a 31.981 euro nel complesso, risulta molto differenziata sia per età sia per genere. In particolare aumenta al crescere dell’età ed è costantemente più alta per il genere maschile (37.158 euro contro 28.256 euro per le femmine nel totale).
Il differenziale retributivo per età è strettamente connesso alla presenza di lavoro a termine, rilevante soprattutto nelle classi di età più giovani. Infatti, rispetto alla media complessiva di giornate retribuite nel 2017 pari a 290, si riscontrano valori molto bassi tra i lavoratori sotto i 20 anni (103 giornate) e nella classe 20 – 24 anni (194 giornate).
Il differenziale retributivo per genere, invece, sembra più correlato alla maggiore presenza di lavoro part time tra le femmine. Infatti il numero di lavoratrici che nel 2017 hanno avuto almeno un rapporto di lavoro part time è pari a 219.300, contro appena 47.921 maschi. Nel 2017 circa il 3,2% dei lavoratori maschi ha avuto almeno un rapporto di lavoro a tempo parziale mentre tra le femmine la quota di lavoratrici che ha avuto almeno un part time nell’anno è pari al 10,6%.
Analizzando la distribuzione dei lavoratori per area geografica di lavoro, nel 2017 il 23,5% dei lavoratori dipendenti pubblici lavora nel Centro, seguono le regioni del Nordovest (23,1%), il Sud (22,0%), il Nord-est con il 19,8% e le Isole (11,6%). Le retribuzioni medie nel 2017 presentano i valori più bassi nelle due ripartizioni del Nord rispettivamente 30.926 euro nel Nord-ovest e 30.953 nel Nord-est.
Nel 2017 il numero medio mensile di dipendenti pubblici è stato pari a 3.330.659 (-0,1% rispetto al 2016); il picco è stato raggiunto a (3.391.558 lavoratori). La distribuzione per mese e per gruppo contrattuale mostra che la Scuola è l’unico gruppo con una spiccata stagionalità, con il minimo nei mesi di luglio, agosto e settembre e il massimo nel mese di dicembre.
Nel 2017 la quota di lavoratori dipendenti pubblici con contratto a tempo determinato è stata pari all’8,7% del totale, in crescita rispetto a quella registrata nel 2016 (7,3%).
Analizzando la variazione dei dipendenti pubblici nel 2017 rispetto al 2016 osserviamo che i lavoratori a tempo determinato sono aumentati del 19% mentre quelli a tempo indeterminato sono diminuiti dell’1,6%.
Nel 2017 il numero medio di dipendenti pubblici con un orario di lavoro a tempo pieno è stato di 3.101.571, pari al 93,1% del numero medio dei lavoratori, valore del tutto stabile rispetto all’anno precedente (93,2%).
La principale forma di lavoro a tempo parziale è il part-time orizzontale che nel 2017 ha raggiunto la cifra di 181.149 lavoratori medi, con un incremento rispetto all’anno precedente pari all’1,1%. Molto più bassi sono i livelli del part-time verticale con 41.557 lavoratori medi nel 2017 e del part-time di tipo misto (orizzontale e verticale) con 6.381 lavoratori medi.
La composizione per genere evidenzia che il part-time è una peculiarità prevalentemente femminile: nelle tre forme di part-time, orizzontale verticale e misto, la componente femminile nel 2017 rappresenta rispettivamente l’83,2%, l’82,1% e l’83,0%.
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