VERONA - Nella tarda mattinata di ieri (lunedì 8 novembre 2021) pattuglie della Guardia di finanza di Verona e della Polizia stradale della città scaligera, nell’ambito di un’ordinaria attività di perlustrazione e controllo del territorio, hanno tratto in arresto un italiano quarantenne già gravato da precedenti per reati in materia di stupefacenti.
Lo stesso viaggiava a bordo di un autocarro che aveva destato l’attenzione di una pattuglia della Stradale della Sottosezione di Verona sud perché malconcio e con alcune luci fulminate - riporta il comunicato stampa della Gdf -. Da qui la decisione di procedere al controllo. Al casello di Verona sud, i poliziotti, resisi conto da una speditiva verifica, che il mezzo conteneva materiale idraulico (tra cui WC, lavandini e altri articoli da bagno), come genericamente affermato dal conducente e che quest’ultimo non era in grado di esibire alcun documento di trasporto, ipotizzando l’integrazione di illeciti economico-finanziari, si avvalevano del supporto di una pattuglia di “Baschi Verdi” della Guardia di finanza.
Tale situazione, unita al vistoso e crescente stato di agitazione del soggetto induceva gli operanti ad approfondire il controllo presso la vicina caserma della Polizia stradale di Verona sud. Qui i finanzieri del Nucleo operativo pronto impiego del Gruppo di Verona e i poliziotti ispezionavano il vano di carico dove, oltre agli articoli da bagno, rinvenivano numerosi scatoloni che anziché contenere utensileria sanitaria, come sempre più nervosamente dichiarato dal quarantenne lombardo, occultavano in realtà panetti simili a mattonelle, sigillati con del nylon.
La perquisizione del mezzo consentiva così di rinvenire 300 panetti del peso complessivo di oltre 355 Kg, contenenti sostanza bianca risultata, a seguito di esame speditivo narco-test, cocaina purissima. Il responsabile veniva quindi tratto in arresto per il reato di traffico di sostanze stupefacenti e, su disposizione del Pm di turno presso la Procura della Repubblica di Verona, dottore Mauro Leo Tenaglia, lo stesso veniva associato presso la Casa Circondariale di Montorio in attesa dell’udienza di convalida.
Il sequestro risulta essere il più ingente mai effettuato nella città scaligera e la sostanza stupefacente avrebbe potuto fruttare sul mercato dello spaccio oltre 35 milioni di euro. Dato il quantitativo non si esclude che la droga fosse destinata ad un mercato più ampio rispetto a quello scaligero. Il territorio veronese si conferma infatti snodo strategico dei traffici illeciti proprio in funzione della posizione di crocevia tra importanti assi autostradali, come da ultimo dimostrato in una recente analoga operazione svolta circa una settimana fa ad Affi (Vr) dalla Guardia di finanza di Verona che ha permesso di sequestrare 11 chili di cocaina e di arrestare tre trafficanti albanesi.
Tali attività di contrasto sono la riprova dell’efficacia della rete dei controlli nella provincia scaligera e oltre a testimoniare il valore del coordinamento e della sinergia tra Forze di polizia, forniscono la misura di quanto sia elevata l’attenzione degli organi investigativi nella lotta al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti, a tutela della legalità, della sicurezza e della salute della cittadinanza.
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