ISERNIA - Scialla, il trimestrale di attualità giovanile è realtà! Già disponibile su Piattaforma Amazon, nei prossimi giorni inizierà il tour delle presentazioni e sarà disponibile anche nelle edicole. Organo di informazione sognato a lungo, a lungo desiderato, uno "strumento" che potesse essere ad intra, nell'Associazione Culturale "don Milani" e nel confronto costante con i ragazzi e ad extra, nel confronto quotidiano con la società, uno strumento di approfondimento e di riflessione da cui, grazie all'aiuto di tanti che ogni giorno si dedicano alla cura e alla crescita dei più giovani, poter attingere parole e suggerimenti, riflessioni e testimonianze. Ed eccolo qua lo strumento. Un giornale, un trimestrale, un foglio che accompagnerà nel cammino al fianco dei più giovani. Ne è stata felice occasione il Progetto "Giovani al Centro in Molise" che ha visto impegnata l'Associazione per tutto questo anno 2023, ponendo basi solide per un'attenzione sempre più vera e concreta al mondo dei giovani.
Varie professionalità pronte a dare testimonianza di un agire concreto a favore dei giovani
Il nome è Scialla, giornale chiamato così attingendo proprio dal linguaggio giovanile. "Stai sereno, resta calmo"! Sì, un invito rivolto ai più giovani a restare calmi perché, nessuno ha intenzione di invadere i loro spazi. Un umile, semplice tentativo di entrare nel loro mondo, in punta di piedi e dalla loro parte. Nel primo numero, o meglio nel numero 0 (Zero), il tema del "disagio giovanile", capirne le sfide e individuarne le opportunità. Varie professionalità pronte a dare, ciascuno nel proprio, testimonianza di un agire concreto a favore dei giovani. Troverete il contributo di Antonio Vanni, poeta molisano, impegnato quotidianamente, come operatore nel reparto di psichiatria dell'Ospedale Veneziale di Isernia, accanto ai giovani che vivono una delicata condizione, quello di don Sergio Frausin, sacerdote della Diocesi di Trieste, docente presso il Seminario interdiocesano di Udine, Gorizia e Trieste, quello di Alessandra Ruberto, psicologa e presidente dell'Ordine degli psicologi del Molise, quello di Anna Paolella, dirigente scolastica.
C'è l'intervista al giornalista e scrittore Paolo De Chiara
Poi ancora, il contributo di Sabrina Lallitto, sindaca di Casacalenda (Cb), quello di Giuseppe Lumia, politico italiano, già membro della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, quello di Pier Paolo Giannubilo, docente e scrittore, quello di Gianmarco Di Cicco, giovane laureato in Scienze politiche e delle istituzioni europee, quello di Carmelo Mandalari, coordinatore dell'Osservatorio su bullismo, cyberbullismo e disagio giovanile del Creg, Università degli Studi di Roma Tor Vergata, quello del presidente dell’Associazione “don Milani” Paolo Scarabeo e quello di Imma Di Cristofaro e Rebecca Scatolino, due giovanissime dell'Associazione "don Milani", studentesse di liceo. Ancora, l'intervista al giornalista e scrittore Paolo De Chiara, presidente dell'Associazione Dioghenes Aps e gli approfondimenti a cura di Marco Erba, insegnate e scrittore, corrispondente di Avvenire, Paolo Scarabeo e Selene Zorzi, docente di Teologia spirituale all'Isrr di Verona e Storia e Filosofia nei licei.
Far trovare ai giovani il filo della loro esistenza e impegnarsi per custodirlo e arricchirlo
A tutti loro è stato chiesto di individuare un agire concreto a favore dei giovani. Sì, perché si ha l'impressione che più che prendersi cura del mondo giovanile, oggi purtroppo lo si sta guardando in faccia. E d'altro canto, non è forse questa la società del forever young, del tutti giovani a ogni costo? Sorto con la rivoluzione del '68 e continuamente soddisfatto e rilanciato dalla potente industria tecnologica, il mito (e la magia) della giovinezza, al cui calice ci si abbevera quotidianamente, sino alla feccia grazie ai mass media, ha ormai soggiogato il cuore e l'esistenza degli adulti. Proprio un tale amore per la giovinezza, per l'idea stessa di giovinezza, li sta rendendo giorno dopo giorno insensibili e ciechi alle prerogative di coloro che giovani lo sono davvero, mancando di porre in essere quelle condizioni minimali perché questi ultimi possano trovare il filo della loro esistenza e impegnarsi per custodirlo e arricchirlo.
Gli adulti stanno costruendo una società che ruba avidamente spazi e tempi ai giovani
La società attuale è dunque, sotto la spinta di un giovanilismo spropositato - illustrano da Scialla -, un luogo semplicemente insopportabile per la maggior parte dei giovani: in essa non possono scegliere il lavoro che vogliono, perché le uniche regole accettate sono quelle del mercato (dettate dagli adulti); non possono mettere su famiglia, perché non ci sono case (che per gli adulti); non possono dare alla luce più di un piccolo, perché non ci sono asili né politiche familiari sufficienti; non possono aspirare a ricoprire cariche di una qualche responsabilità, perché solo la morte può staccare gli adulti dalle loro poltrone. In una città così fatta il destino dei veri giovani è segnato: è il destino del bamboccione, seduto sul divano di mamma che continua a contemplare - e forse desiderare - un posto al sole. Con la loro condotta, gli adulti stanno costruendo una società che ruba avidamente spazi e tempi ai giovani e non riesce più a prestare sufficiente attenzione né alla loro reale condizione né alla possibilità del loro futuro sviluppo. E noi - ribadisce il direttore responsabile Paolo Scarabeo - di tutto questo abbiamo deciso di farne il centro delle nostre attenzioni e mentre vi presentiamo questo primo numero, stiamo già immaginando il secondo.
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